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Kerala, avviato il processo al vescovo accusato di aver stuprato una suora

Kerala, avviato il processo al vescovo accusato di aver stuprato una suora

Si è aperto lo scorso 30 novembre presso il tribunale di Kottayam, nello Stato meridionale del Kerala, il processo contro l’ormai ex vescovo di Jalandhar, mons. Franco Mulakkal, accusato di aver stuprato la Superiora delle suore Missionarie di Gesù. La vicenda, trattata ampiamente da Adista, è esplosa nel settembre dello scorso anno, dopo una lunga protesta pubblica organizzata da cinque suore (ivi compresa la Superiora) che chiedevano giustizia per gli abusi commessi dal presule. Arrestato, poi rilasciato su cauzione, Mons. Mulakkal aveva rassegnato le dimissioni per potersi difendere al processo, proclamandosi innocente ed estraneo ai fatti che gli venivano contestati. Il presule, al contrario, si è sempre detto vittima di una ritorsione ad opera della suora che proprio lui aveva estromesso dalla carica di Superiora.

Secondo le suore scese in piazza per sostenere la religiosa sedicente vittima di stupro, mons. Mulakkal avrebbe abusato della sua posizione, mettendo in atto, a seguito della denuncia, una serie di azioni intimidatorie e minacciose. Il destino di una di loro, in particolare, è stato profondamente segnato dall’esperienza solidale in cui si è impegnata. E’ la già nota suor Lucy Kalappura che, estromessa dalla sua congregazione (si veda Adista online) e in attesa di essere ascoltata in Vaticano (ne abbiamo parlato qui), ha deciso di raccontare tutto in una autobiografia. Il libro, Karthaavinte Naamathil (In The Name of The Lord), è in uscita questo mese, e certamente aggiungerà dettagli alle vicende di abusi, molestie e relazioni clandestine di cui racconta essere stata testimone all’interno delle mura sacre in cui ha vissuto a partire dal 2004, anno in cui ha iniziato a tenere un diario.

La prossima udienza del processo a mons. Franco Mulakkal è prevista per il 6 gennaio 2020, tra sostenitori e accoliti della sua diocesi (che lo hanno persino accompagnato all’udienza del 30 novembre scorso) e un’altra fetta di popolazione, laica e religiosa, che della sua innocenza non è del tutto convinta.

*foto di Alex Proimos tratta da wikimedia commons, immagine originale e licenza

 

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