
Colombia. La strage dei leader sociali non si arresta
Neppure il Natale ha fermato in Colombia gli assassini di leader sociali. Lo riferisce Agensir, che ricorda come l’anno, dal nord al sud del Paese, sia finito così, com’era iniziato. Nel dipartimento meridionale del Nariño, la sera di Natale, è stata assassinata Lucy Villareal, che era una delle referenti della fondazione culturale Indoamericanto e tra le organizzatrici del Carnevale “de Negros y Blancos” della città di Pasto. Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, la leader sociale è stata uccisa mentre era a bordo della sua automobile, sulla strada che da Pasto porta alla città costiera di Tumaco. Lo scorso 23 dicembre sono statai rinvenuti i corpi di due giovani sposi, avvenuta nella parte opposta della Colombia, a nord, lungo il litorale caraibico: Natalia Jiménez e Rodrigo Monsalve, entrambi attivisti ambientalisti. Per l’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz), fino allo scorso 8 settembre erano stati uccise quest’anno 155 persone tra leader sociali, difensori dei diritti umani e dell’ambiente.
“All’opposto del Natale, è stato un massacro”, commenta su twitter l’arcivescovo di Cali, mons. Darío de Jesús Monsalve Mejia, uno dei vescovi colombiani maggiormente impegnati per la pace, che aggiunge: “Perché i poteri dello Stato non disarticolano questi poteri assassini?”.
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