
Covid-19 a Roma: diario di un mese accanto a rom e sinti
È già passato un mese da quando l’associazione di promozione sociale “Cittadinanza e Minoranze” ha deciso di farsi carico di quella piccola «minoranza senza cittadinanza» (in senso formale ma anche e soprattutto pratico) costituita da rom e sinti della capitale. In particolare, l’associazione dava il via ad una raccolta fondi, chiedendo a sostenitori e amici una piccola donazione per fare, di fronte all’emergenza Covid-19 e alle sue drammatiche conseguenze socio-economiche, quello che le istituzioni cittadine non stavano facendo.
La sottoscrizione, lanciata «per consentire ai rom di sopravvivere non solo al Coronavirus ma agli effetti devastanti trascinati dalla pandemia, che hanno incrinato la pura sopravvivenza», ha superato il mese di vita e per “Cittadinanza e Minoranze” «è tempo di bilanci. E non solo economici».
Dal 26 marzo, racconta l’associazione, oltre 200 sostenitori hanno versato una quota, portando il bilancio dell’iniziativa a circa 17mila euro, grazie ai quali «circa trecento famiglie rom nei campi» hanno potuto «tirare avanti». Il 29 marzo poi è arrivato l'annuncio del governo dei “buoni spesa” per i più bisognosi: il problema, spiega l’associazione, era però la difficoltà per moltissimi rom di compilare un complesso modulo di 3 pagine fitto di domande, di sbrigare procedure nello sconosciuto mondo dell’amministrazione online, e di sbrogliare una serie di complicati intoppi burocratici e ostacoli formali. Secondo l’associazione, per diverse ragioni, dei circa 10mila buoni spesa da 100-300€ distribuiti dal Comune, solo «una manciata» sarebbe finita nelle mani di rom e sinti. «La ruota dell'esclusione gira sempre più veloce. E chi può (a proprio rischio e pericolo) ha ricominciato a fare quel che ha sempre fatto: frugare nei cassonetti alla ricerca di materiali da riciclare, chiedere la carità davanti ai supermercati ma con il "distanziamento" c'è poco da fare, lavare i vetri delle auto ai semafori deserti». L’associazione denuncia poi che da febbraio «molti dei rom che erano rientrati nelle graduatorie per il reddito di cittadinanza», hanno smesso di riceverlo. «Perché? Non si riesce a sapere».
Altra tappa di questa esperienza in piena pandemia è il decreto di aprile con il famoso REM (reddito di Emergenza), «che andrebbe a coloro che non hanno neppure i requisiti per prendere il reddito di cittadinanza», e che però ancora non si è visto e non si capisce a chi andrà e in che misura. «In attesa che il governo si chiarisca le idee – conclude il comunicato – a noi (e a molti altri con noi) non resta che continuare a chiedere ancora a chi può di aiutare chi non può».
Per donare
IBAN: IT50V0538703241000035100781 Intestato a Cittadinanza e Minoranze, specificare "contributo per i rom".
* Foto di benkamorvan, tratta da Flickr, immagine originale e licenza. L'immagine è stata ritagliata.
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