
Papa Francersco: Dio ci liberi dalla pandemia del Coronavirus. E dalla pandemia della fame e della guerra
Il4 febbraio del 2019 papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyip firmavano ad Abu Dhabi, durante la visita del pontefice agli Emirati Arabi, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Qualche mese dopo veniva costituito l’Alto Comitato della Fratellanza Umana per giungere agli obiettivi del Documento. Tale organismo ha istituito la Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità da celebrarsi oggi, 14 maggio.
Nell’omelia della Messa presieduta a Casa Santa Marta, papa Francesco ha ricordato l’odierna ricorrenza e ha incoraggiato tutti a unirsi come fratelli, per chiedere a Dio la liberazione dai mali che affliggono l’umanità. Intanto dalla pandemia da Coronavirus: non l’aspettavamo questa pandemia, ma è qui. «E tutti noi, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa, preghiamo» oggi, in questa Giornata indetta dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana. «Ognuno di noi prega, le comunità pregano, le confessioni religiose pregano, pregano Dio: tutti fratelli, uniti nella fratellanza che ci accomuna in questo momento di dolore e di tragedia».
«Forse – ha osservando prevenendo le critiche che accompagnano tutti i momenti e gli eventi interreligiosi – ci sarà qualcuno che dirà: “Questo è relativismo religioso e non si può fare”. Ma come non si può fare, pregare il Padre di tutti? Ognuno prega come sa, come può, come ha ricevuto dalla propria cultura. Noi non stiamo pregando l’uno contro l’altro, questa tradizione religiosa contro questa, no! Siamo uniti tutti come esseri umani, come fratelli, pregando Dio, secondo la propria cultura, secondo la propria tradizione, secondo le proprie credenze, ma fratelli e pregando Dio, questo è l’importante! Fratelli, facendo digiuno, chiedendo perdono a Dio per i nostri peccati, perché il Signore abbia misericordia di noi, perché il Signore ci perdoni, perché il Signore fermi questa pandemia. Oggi è un giorno di fratellanza, guardando l’unico Padre: fratelli e paternità. Giorno di preghiera».
Ma ci sono altre terribili “pandemie” che il papa ha voluto ricordare, «pandemie che fanno morire la gente e noi non ce ne accorgiamo, guardiamo da un’altra parte. Siamo un po’ incoscienti davanti alle tragedie che in questo momento accadono nel mondo. Soltanto vorrei dirvi una statistica ufficiale dei primi quattro mesi di quest’anno, che non parla della pandemia del coronavirus, parla di un’altra. Nei primi quattro mesi di quest’anno sono morte 3 milioni e 700 mila persone di fame. C’è la pandemia della fame. In quattro mesi, quasi 4 milioni di persone. Questa preghiera di oggi, per chiedere che il Signore fermi questa pandemia, ci deve far pensare alle altre pandemie del mondo. Ce ne sono tante! La pandemia delle guerre, della fame e tante altre. Ma l’importante è che oggi - insieme e grazie al coraggio che ha avuto questo Alto Comitato per la Fratellanza Umana - insieme, siamo stati invitati a pregare ognuno secondo la propria tradizione e a fare una giornata di penitenza, di digiuno e anche di carità, di aiuto agli altri». Perciò ha elevato la sua preghiera: «Che Dio fermi questa tragedia, che fermi questa pandemia. Che Dio abbia pietà di noi e che fermi anche le altre pandemie tanto brutte: quella della fame, quella della guerra, quella dei bambini senza educazione. E questo lo chiediamo come fratelli, tutti insieme. Che Dio benedica tutti noi e abbia pietà di noi».
*Foto tratta da Pixabay, immagine orginale e licenza
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