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Le celebrazioni del Beato Scalabrini e l'impegno nelle calamità

Le celebrazioni del Beato Scalabrini e l'impegno nelle calamità

“Oggi più che mai, in tempo di pandemia, è attuale l’impegno del Beato Giovanni Battista Scalabrini, che fu in prima linea durante quelle calamità che lo ricordano come protagonista di una quotidiana, generosa e nascosta beneficienza alle tante persone bisognose, al punto che fu definito ‘principe della carità’. Oggi lo festeggiamo perché segno di un uomo in grado di percepire i bisogni maggiori della sua epoca, con la passione del missionario, nelle speranze, nei drammi e nelle contraddizioni del suo tempo”. A dirlo è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle suore missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, parlando in occasione della Festa del Beato Giovanni Battista Scalabrini, fondatore della Congregazione stessa, oggi, 1 giugno.

“La sua festa, quest’anno, ricade in un momento particolare, in cui tutto il mondo è in ginocchio a causa della pandemia da Covid-19 – ha aggiunto suor Neusa – E’ anche l’anno dei 125 anni di fondazione della nostra Congregazione, che ci porta a ricordare la donazione fedele di ogni missionaria scalabriniana”. La superiora generale parla del fondatore come di un uomo dal “carattere forte e amabile, concreto e creativo”, con “capacità organizzative” che lo hanno portato a sostenere i migranti italiani che andavano con speranza in America Latina. “In Scalabrini troviamo un rinnovato stimolo a continuare e crescere nella nostra identificazione carismatica con lui, che alimenta il cammino e la risposta vocazionale quotidiana, che fa abitare con il cuore le migrazioni – aggiunge – Per avere uno ‘stile scalabriniano, con un volto femminile del carisma, non possiamo ripetere ciò che il beato Scalabrini ha fatto con i migranti del suo tempo, ma ispirandoci alla sua testimonianza evangelica abbiamo una missione da conservare, un’eredità da trasmettere, frontiere da abitare come luoghi di interrelazione”.

 

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