
Parole, comportamenti, politiche: 12 anni di “ordinario razzismo” nel “Quinto libro bianco” di Lunaria
Il razzismo c’è e, anzi, è radicato nella cultura e nelle istituzioni del nostro Paese in maniera molto profonda. È stato presentato ieri, in diretta Facebook, il Quinto libro bianco sul razzismo in Italia, curato da Lunaria, l’associazione di promozione sociale che dal 1992 promuove pace, giustizia sociale ed economica, uguaglianza, diritti di cittadinanza, democrazia, partecipazione dal basso, inclusione sociale e dialogo interculturale.
Il titolo di questa quinta edizione (la prima è stata 11 anni fa) del “Libro bianco”, Cronache di ordinario razzismo, richiama l’omonimo sito cronachediordinariorazzismo.org, promosso sempre da Lunaria, che dal 2011 racconta casi quotidiani di razzismo italiano, lasciando emergere una struttura istituzionale del nostro Paese particolarmente discriminante. Oltre al labirinto delle istituzioni e delle burocrazie, che in molti casi provocano irregolarità, c’è poi il razzismo della vita quotidiana, che a volte “si respira” ma che, troppo spesso, si subisce sulla propria pelle, con sfruttamento, insulti, denigrazione, violenze, abusi, aggressioni e anche omicidi.
«Tra il 1° gennaio 2008 e il 31 marzo 2020 Lunaria ha documentato 7.426 cronache di ordinario razzismo», si legge sul sito dell’associazione. «Il libro ne propone una lettura con cinque contributi di analisi introduttivi e ventidue storie esemplari, scelte perché hanno avuto un iter giudiziario significativo o perché mostrano le diverse forme che può assumere l’interazione tra i discorsi, le politiche e i comportamenti sociali discriminatori».
Con il suo “Libro bianco” Lunaria propone «un esercizio di memoria», caso per caso, per indagare «l’intreccio stringente, sistemico e perverso tra le parole cattive di chi conta, le rappresentazioni distorte di chi racconta, le offese violente di chi commenta online e le violenze razziste fisiche compiute individualmente, in gruppo o, magari, avvalendosi del potere che deriva da un incarico istituzionale».
Per richiedere il “Libro bianco”.
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