
Tra Israele e Bahrain avviato l'accordo. In funzione anti-Iran
Con la firma di un comunicato congiunto, Israele e il Bahrain hanno aperto la strada ad un riconoscimento reciproco. L’accordo, che riguarda settori quali commercio, telecomunicazioni, comparto finanziario e bancario e ramo agricolo, rappresenta il perfezionamento dell’“Accordo di Abramo” (patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam), un’alleanza strategica, sotto l’egida diplomatica degli Stati Uniti, tra Israele, Emirati arabi e Bahrein allo scopo di isolare l’Iran.
La firma è avvenuta ieri durante la visita di una delegazione israeliana (guidata dal direttore generale del ministero degli Esteri Alon Ushpiz e dal consulente per la sicurezza nazionale Meir Ben-Shabbat), e statunitense – nella persona d Segretario al Tesoro Steve Mnuchin – a Manama, capitale del Paese della monarchia sunnita. Le parti firmatarie hanno mostrato soddisfazione per il promettente inizio di un cammino già deciso. In questa direzione il Bahrain intende riaprire in via ufficiale, in occasione della festività di Purim il prossimo 25 febbraio, la vecchia sinagoga di Manama, in cui vive una piccola comunità ebraica di 34 persone.
Ma se sul piano delle relazioni di vertice tutto sembra andare a gonfie vele, sull’“Accordo di Abrano” non c’è lo stesso entusiasmo all’interno della monarchia sunnita. Riferisce AsiaNews, in un lancio di questa mattina, che la politica di pacificazione con Israele è osteggiata dall’opposizione e da gruppi attivisti in patria e all’estero, anche se il governo di Manama si è giustificato sottolineando che il patto protegge i propri interessi dalla «minaccia iraniana». Per il ministro degli Esteri Abdullatif Al-Zayani «impegno e collaborazione» sono il modo migliore e sostenibile per garantire una pace genuina e duratura nella regione e «il dialogo» la via per risolvere il conflitto israelo-palestinese.
Il Paese mediorientale che resiste a lasciarsi coinvolgere nell’apertura de rapporti con Israele è l’Arabia Saudita. Il percorso diplomatico messo in piedi dagli Usa sembrava avviato verso il successo, ma tutto si è fermato quando Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha annullato la sua visita a Washington prevista per il 31 agosto, durante la quale avrebbe visto il primo ministro israeliano Netanyahu. E ha motivato il cambiamento di programma sottolineando che punto di partenza di una «iniziativa di pace araba» sarà la soluzione permanente alla questione palestinese, e che solo da questo dipenderà il riconoscimento di Israele.
*Profilo notturno di Manama. Foto tratta da pxfuel. come, immagine originale e licenza
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