
"Credere" racconta la conversione green di Francesco
Sul numero del 15 novembre di Credere – che inaugura l’“Anno Speciale Laudato sì” (2020-2021) indetto dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale a cinque anni dalla pubblicazione dell’“enciclica verde” – si parla della “conversione” green di papa Francesco. E sì, perché stando alle sue stesse parole, quando era arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio non era certo un ambientalista. «Ho avuto un percorso di conversione, di comprensione del problema ecologico. Prima non capivo nulla!», ha ammesso lo stesso Francesco di fronte a un gruppo di ambientalisti francesi lo scorso 3 settembre.
Nella ricostruzione, la giornalista Vittoria Prisciandaro sottolinea che è stato l’incontro con i popoli dell’Amazzonia a convertire l’attuale pontefice. Piano piano è nata e cresciuta in lui «una consapevolezza che poi si è trasformata in studio, magistero e azione politica», tanto che l’enciclica Laudato si’ è stata pubblicata prima della Conferenza Onu sul Clima di Parigi (Cop21) per tracciare percorsi concreti, «per provare a dare una mano al pianeta» con un’azione di «pressione» sui governi.
Credere ha chiesto ad alcuni testimoni privilegiati di raccontare in prima persona i passaggi centrali di questa conversione green di Francesco: parla il card. Pedro Barreto, peruviano, presidente della Rete ecclesiale pan-amazzonica e amico di Bergoglio; c’è poi Patricia Gualinga, leader delle comunità Kichwa di Sarayaku, in Ecuador, che ha partecipato come delegata al Sinodo; c’è anche il missionario p. Dario Bossi, superiore provinciale dei comboniani brasiliani e padre sinodale al Sinodo per l’Amazzonia. Tutti concordi nel riconoscere che «Francesco è molto più che un ambientalista, la sua è una conversione integrale alla terra, ai poveri, all’umanità. E chiama tutti a convertirsi».
Credere seguirà l’Anno speciale Laudato sì, proponendo «ogni settimana storie e testimonianze di impegno ecologico» e uno spunto di riflessione con la rubrica “Frate sole Sora terra”, curata dal teologo ambientalista Simone Morandini.
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