
Regione Toscana aderisce alla campagna “Mai più morire in solitudine”
Il tema della solitudine dei malati in ospedale è antico quanto cogente. Ancora di più da quando la pandemia legata al Covid-19 ha reso impossibili le visite ai reparti dove vengono curate le persone affette dal nuovo Coronavirus. Per venire incontro all'idea che la vicinanza ai malati è parte integrante del processo della cura, oltre che un diritto, il 21 dicembre 2020 la Giunta della Regione Toscana ha varato la delibera con cui è possibile visitare malati (sia Covid che non) in tutte le strutture, perché più nessuno soffra o muoia in solitudine. In particolare, la Regione si impegna "a garantire i contatti tra pazienti/ospiti e i loro familiari/caregiver o altre persone di fiducia individuate dal diretto interessato (fiduciari ai sensi della legge 219/2017, psicologi, assistenti spirituali o altre figure richieste), nelle modalità compatibili con le misure di sicurezza per la prevenzione della diffusione del contagio da SARS Cov-2".
Su sollecitazione della Onlus TuttoèVita, della Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer e del Comitato Bioetico Regionale, la Regione - oltre alla delibera - ha anche istituito un tavolo tecnico per affrontare la questione.
Già alcuni ospedali sono operativi, in particolare Prato che è stato scelto come progetto pilota e nel quale collaboriamo al gruppo di lavoro.
La Ponteficia Accademia per la Vita ha sostenuto l'iniziativa: mons. Vincenzo Paglia in un’intervista rilasciata a Radio Vaticana ha commentato infatti: “L’iniziativa della Toscana è davvero importante, e mi augurerei che in tutta l’Italia si dovesse realizzare. Sono convinto che la cura, il prendersi cura in tutti i suoi aspetti è una delle dimensioni cruciali per il nuovo umanesimo che auspichiamo per il nuovo millennio.”
Qui il testo completo della delibera
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