
Un Ponte per sull'attacco a Erbil:Iraq ancora sotto scacco di potenze sraniere
I co-presidenti nazionali della Ong Un Ponte Per (UPP) operativa in Iraq da oltre 30 anni, Alfio Nicotra e Angelica Romano, hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
«Un Ponte Per esprime la propria preoccupazione per l’attentato alla base militare della coalizione internazionale ad Erbil, rivendicato da una milizia filo-iraniana, che ha provocato una vittima e almeno 9 feriti.
Ci preme ricordare che purtroppo l’Iraq e la regione del Kurdistan iracheno sono destabilizzati in questi mesi da diversi attori: operazioni di potenze straniere come la Turchia contro i curdi, con bombardamenti e arresti di massa anche in Iraq; recrudescenza tra truppe Usa e milizie filo-iraniane accresciute dopo l’uccisione il 3 gennaio 2020 del generale iraniano Qasem Soleimani all’aeroporto internazionale di Baghdad; la ripresa delle iniziative delle milizie di Daesh e di diversi attentati contro i civili come quello particolarmente sanguinoso dello scorso mese in un mercato della capitale irachena.
La recrudescenza di questi conflitti rappresenta una minaccia per la popolazione civile e per il processo di ricostruzione del paese, e hanno lo scopo di togliere la parola ai movimenti sociali iracheni che in questi due anni si sono mobilitati contro le derive settarie, la corruzione e l’estremismo violento.
Forte è il timore che queste azioni possano incidere sulla possibilità di tenere libere elezioni generali, fissate in ottobre 2021 e importante esito della rivoluzione civile iniziata nell'ottobre 2019.
Diventa ancora più importante in queste circostanze la visita di Papa Francesco in Iraq, attesa non solo dalla popolazione cristiana ma da larga parte della società civile in quanto rappresenta una eccezionale occasione per riaccendere i riflettori su questo paese, la sua ricerca di una pace giusta e di un equilibrio politico non determinato dalle potenze straniere».
*Bandiera del Kurdistan. Foto tratta da Wallpaperflare.org, immagine originale e licenza
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