"Non bisogna aspettare un massacro per alzare la voce!". Il 15 maggio, in piazza per i palestinesi
ULAIA ArteSud onlus è associazione di volontariato che opera da oltre 10 anni con progetti umanitari nei campi profughi del Libano, "limbo" nel quale si trovano sospesi i rifugiati di lunga data del 1948, del 1967 e quelli giunti dalla Siria in guerra. Per «denunciare l'altro scenario terrificante che si consuma in Libano», gli attivisti di ULAIA saranno presenti sabato 15 maggio, (dalle ore 16 alle ore 19), a Roma a Piazza dell’Esquilino, con la Comunità Palestinese d’Italia che ha invitato la società civile, le donne e gli uomini amanti della pace, della libertà e della giustizia a scendere nelle piazze d'Italia, per denunciare e condannare il massacro del popolo palestinese in atto a Gerusalemme e Gaza.
L'associazione ha lanciato un appello alle associazioni umanitarie, ai giornalisti, ai politici italiani, alla società civile"
Non bisogna aspettare un massacro per alzare la voce!
Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni a Gerusalemme e a Gaza, noi associazioni impegnate nel pantano libanese, chiediamo che si levi la voce sullo stato di degenza dei rifugiati palestinesi dei campi profughi palestinesi in Libano, ora più che mai assediati dalle ripercussioni di una lunga crisi economica, dalle conseguenze della pandemia di Covid 19, dall’instabilità sociale, dall’incertezza politica, e dalla discriminazione che segna la loro decennale permanenza nel paese dei cedri.
Trasmettiamo in allegato il quadro sconfortante che emerge dall’ultimo rapporto inviatoci dal nostro partner National Institution Social Care and Vocational Training/Beit Aftal Assumoud, l’ONG palestinese con cui da anni lavoriamo nei campi con progetti umanitari.
I nostri progetti di sviluppo, tesi a creare opportunità per i palestinesi, nell’ultimo anno si sono trasformati in operazioni di emergenza su esplicita richiesta di Assumoud: non c’è più tempo né spazio per investire le risorse, provenienti dalla generosità e solidarietà dei nostri sostenitori, in attività di formazione, svago, sostegno per i giovani e per le donne dei campi. I soldi servono a comprare cibo e beni di prima necessità, perché ormai i palestinesi sono alla fame! Lo dicono report e statistiche che purtroppo continuano a lasciare indifferente la comunità internazionale.
La comunità palestinese del Libano rischia di sfasciarsi. È in atto una vera crisi umanitaria all’interno della generale crisi del Libano, che rischia di trascinare il paese in un altro conflitto. È il timore espresso da Assumoud nel suo report: il timore di una guerra.
La nostra solidarietà e gli sforzi che facciamo, a distanza, per arginare la deriva sociale ed economica in atto nei campi palestinesi non sono più sufficienti. È necessaria un’azione efficace per tirare fuori il Libano dallo stallo, per ridare dignità al popolo palestinese, già lungamente provato dall’assenza di diritti sociali e civili.
PRIME ADESIONI: Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese - Assopace Palestina - Christian Codrai Foundation Onlus, - Un Ponte per… - Cooperazione Odontoiatrica Internazionale Ong Onlus (TO) - Associazione di amicizia italo palestinese (FI) - Associazione “Amicizia Sardegna-Palestina” - GEP Bari “Educhiamoci alla Pace”- B.D.S.-Italia - Linea d'Ombra ODV, Trieste - Segreteria provinciale FLC CGIL Torino - Associazione “Cultura è Libertà” - Circolo 'A. Gramsci' di Rifondazione Comunista, Ciampino - Circolo della Zampogna, Scapoli (IS) - Forum Palestina - Con la Palestina nel cuore – Doppia D Difesa Donna, Roma – GPI, Giovani palestinesi Italia
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