
Trivelle sì, parco eolico no. E dov'è la transiaione ecologica? La protesta dei Verdi
«Altro che transizione ecologica, lo diciamo da tempo che si tratta di finzione ecologica». Così il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli che spiega: «È veramente incredibile che questo Governo dica sì alle trivelle https://www.adista.it/articolo/65331 mentre nel Mar Adriatico a largo di Rimini si blocca un impianto offshore di produzione di energia eolica. Un atteggiamento incomprensibile e che non va sicuramente nella direzione della sbandierata, con tanto di ministero, Transizione Ecologica».
«Proprio ieri – ha aggiunto – c’è stata l’ennesima dimostrazione di quello che da 30 anni gli scienziati dell’IPCC ci dicono: il Pianeta si sta surriscaldando a causa del rilascio della CO2: nell'Artico si é raggiunta la temperatura record di 31,7 gradi e questo Governo continua a mettere l'ecologia in pausa, mentre incentiva ancora i fossili, contravvenendo alla logica di chi vorrebbe davvero salvare il Pianeta».
Legambiente rilevava il 12 aprile scorso che «nello specifico, in Emilia-Romagna avanzano 8 nuovi pozzi e una messa in produzione dell’esistente su concessioni a terra e a mare: 2 nuovi pozzi a mare sulla concessione di coltivazione “d 40 A.C-.PY” denominata “Teodorico” e interessante il tratto di mare tra Ravenna e Rovigo, 6 nuovi pozzi estrattivi nel modenese e un pozzo nel bolognese». «Una scelta incomprensibile – continuava l’associazione – rispetto quelli che dovrebbero essere gli obiettivi del MiTE: su tutti, quello di facilitare e semplificare la corsa al rinnovabile per il nostro Paese». E mentre «le fossili avanzano», osservava Legambiente, «le rinnovabili si muovono con lentezza». E ora sono ferme del tutto per quanto riguarda i parchi eolici in mare.
Evidentemente sono state accolte le obiezioni del Comune di Rimini – la cui ricchezza si fonda innanzitutto sul turismo, ma anche sulla pesca – che lo scorso dicembre così argomentava la sua contrarietà: «Appare impropria la scelta di collocare in uno spazio marittimo davanti alla costa di maggior richiamo turistico a livello nazionale l’unico impianto eolico off shore che permetta all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima per il 2025. Rimini rappresenta un luogo a forte vocazione turistica che non può tollerare un impatto sul paesaggio di questo tipo. Il paesaggio, per la comunità riminese, non è un valore negoziabile. Non convince inoltre la riconfigurazione del posizionamento degli aerogeneratori con un lieve allontanamento dalla costa rispetto a quanto previsto nel primo progetto poiché rimane comunque troppo impattante in termini visivi e sempre, pesantemente, in termini di limitazione di spazi per la pesca».
*Foto tratta da pikist.com, immagine originale e licenza
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