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«Cura è il nuovo nome della pace»: il 10 ottobre la Marcia PerugiAssisi

«Cura è il nuovo nome della pace»: il 10 ottobre la Marcia PerugiAssisi

«La pandemia è ancora in pieno corso in tante parti del mondo; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri e vulnerabili; la crisi climatica sta peggiorando; malgrado questo, ed è scandaloso, non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari». È un quadro a tinte fosche quello rappresentato da Flavio Lotti, del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, in un lettera inviata ai presidenti e ai responsabili delle associazioni e delle organizzazioni che condividono i valori della pace, della giustizia, del disarmo e dei diritti umani, invitate a promuovere e organizzare insieme la prossima Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità (domenica 10 ottobre 2021).

«Per affrontare queste sfide che minacciano il nostro futuro», dice ancora Lotti, «c’è bisogno di un nuovo, forte, impegno personale di tutte le donne e gli uomini che non hanno smesso di credere nella pace e nella giustizia». Lo spirito proposto per questa edizione della Marcia è ben sintetizzato dall’espressione «prendersi cura» di papa Francesco, antidoto all’indifferenza e alla “cultura dello scarto”. Proprio per questo la Marcia, che cade a 60 anni dalla prima edizione organizzata da Aldo Capitini, ruoterà intorno al motto di don Lorenzo Milani, “I Care”.

«Cura è il nuovo nome della pace», spiega il Comitato nell’invito alla prossima edizione della Marcia. «La pace non è solo assenza di guerra. La pace è vita. E la cura della vita è pace. Cura è dunque il nuovo nome della pace. Aver cura vuol dire avere a cuore. Dobbiamo educare il cuore alla cura delle persone e delle cose. Senza confini. La cura è un “percorso di pace” e una “bussola”. Il “percorso” necessario per sanare le tante ferite aperte e la “bussola” che ci può guidare verso una vita e un futuro più umano. Ogni atto di cura, per quanto piccolo, contribuisce alla costruzione della pace. La cultura della cura è la cultura della nonviolenza attiva che si fa argine alla cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, dell’individualismo, dell’egoismo e della competizione selvaggia».

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