
Alimentazione, clima e biodiversità: la svolta nella pastorizia
Il WWF – che partecipa in questi giorni al pre-vertice Onu sui sistemi alimentari – torna a denunciare gli allevamenti intensivi, i quali costituiscono una grave minaccia per i cambiamenti climatici, per la salute globale (terreno ideale per la poliferazione di virus animali e per salti di specie) e per la drastica riduzione della biodiversità globale. Al summit il WWF promuove «un dialogo sull’importanza di indurre il mercato verso un'alimentazione sostenibile, unica soluzione per salvare il Pianeta e mantenerci in salute». Per superare la logica non più sostenibile degli allevamenti intensivi, in particolare, WWF chiede di incentivare la pratica del pastoralismo, «che interessa il 25% della superficie terrestre emersa nel mondo, è un autentico valore legato alle culture locali». Alla produzione da allevamento estensivo, come strategia di conservazione della biodiversità, il WWF ha dedicato un recente report dal titolo: “Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne”.
Per ridurre gli impatti nefasti sul clima, dovuti agli allevamenti, la prima strategia da mettere in campo è la riduzione del consumo di carne. Accanto, «l’allevamento estensivo è una delle soluzioni, perché consente di tutelare il benessere animale, la biodiversità degli habitat, dare voce e continuità alle culture e tradizioni locali, adottando una soluzione socioecologica alle sfide globali».
«La pastorizia – spiega Isabella Pratesi Direttore Conservazione di WWF Italia – ha anche un ruolo importante nella conservazione della biodiversità. Nell’Unione Europea alcuni habitat, classificati come prioritari, dipendono direttamente dal mantenimento di un carico sostenibile di pascolo degli animali: quasi il 20% degli habitat seminaturali di interesse comunitario è gravemente minacciato dalla riduzione della pratica del pascolo. In assenza delle tradizionali attività pastorali si assiste allo sviluppo di nuclei arbustivi, viceversa, in presenza di un carico eccessivo di bestiame si assiste a fenomeni di erosione e perdita di biodiversità. Il pascolo ha anche un ruolo importante nell’incrementare il contenuto di carbonio organico nel suolo, e nell’alimentare fauna e flora del suolo e tutta la catena alimentare che ne deriva».
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