
Un anno di Transizione ecologica: l'amaro bilancio degli ambientalisti
È un quadro a tinte fosche quello dipinto dalle tre più grandi associazioni ambientaliste – Greenpeace Italia, Legambiente e WWF – sul primo anno di “Transizione ecologica” nel nostro Paese. Il bilancio – che valuta l’arco di tempo dalle consultazioni avvenute subito prima del giuramento dell’esecutivo Draghi – parla di «attese deluse, mancanza di coraggio e coerenza agli obiettivi del Green Deal».
Sviluppo sostenibile, contrasto al cambiamento climatico e perdita di biodiversità: sono questi gli ambiti di intervento in cui il governo non ha saputo o voluto proporre «politiche e linee di intervento coerenti con i principi recentemente inseriti nella Carta Costituzionale e con gli obiettivi dell’European Green Deal», impedendo «una trasformazione sistemica per coniugare ambiente e opportunità economiche».
Nel documento diffuso dalle tre grandi associazioni nei giorni scorsi si approfondiscono diversi argomenti critici, che ben rappresentano la scarsa ambizione politica del governo Draghi nella Transizione ecologica: il tempo perso per le politiche energetiche e di contrasto ai cambiamenti climatici, le scarse risorse assegnate alla tutela della biodiversità, la mancata promozione di una transizione ecologica in agricoltura, lo scarso impegno in ricerca e innovazione per l’economia circolare, la riluttanza infine a contrastare la dispersione nell’ambiente della plastica.
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