
Protestanti: “No alle armi, sì a canali di protezione umanitaria e all’accoglienza"
L'agenzia di Notizie Evangeliche (NEV) informa che la Federazione delle chiese evangeliche in Italia propone un piano d'intervento per aiutare la popolazione ucraina, articolato in diverse iniziative.
«Chiediamo al governo di continuare a operare nelle varie sedi per un cessate il fuoco in Ucraina e di sostenere l’azione diplomatica per una risoluzione negoziale del conflitto – dichiara Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) – La soluzione della crisi non è nelle armi che hanno già prodotto troppe vittime ma solo nel rispetto della sovranità dei popoli, della reciproca sicurezza e dei diritti umani».
La FCEI lancia quindi una sottoscrizione straordinaria finalizzata a raccogliere fondi da destinare ad azioni di accoglienza, protezione e sostegno dei profughi da realizzarsi primariamente in Italia e in Polonia.
«Ci rallegriamo della decisione del governo italiano di aprire canali di protezione umanitaria – prosegue Garrone –, una via sicura che garantisca adeguata protezione giuridica e sociale a tutte le persone che arriveranno in Italia. Anche in questa crisi come protestanti sentiamo di doverci assumere un ulteriore impegno: nelle prossime settimane organizzeremo missioni umanitarie verso la Polonia e intendiamo favorire la ricollocazione in Italia di una quota di profughi. Lo faremo utilizzando le consolidate reti di accoglienza per i profughi arrivati con i corridoi umanitari e chiedendo il sostegno di chiese locali, associazioni, famiglie in grado di garantire una prolungata ospitalità. Con questo impegno – sottolinea il presidente della FCEI – vogliamo anche ribadire il criterio di corresponsabilità europea nella gestione dei profughi, contro quelle logiche di egoismo nazionale che tante volte hanno caratterizzato il dibattito sull’immigrazione lungo la rotta mediterranea».
Programmando una prima missione umanitaria in Polonia già nei prossimi giorni, il presidente della FCEI richiama la necessità di garantire protezione «anche ai profughi non ucraini ma in fuga dall’Ucraina, che sembrano incontrare serie difficoltà a entrare in Polonia. E’ una discriminazione intollerabile che chiediamo all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e alle autorità dell’Unione Europea di contrastare con fermezza».
La prima tranche del piano d’intervento dei protestanti italiani prevede uno stanziamento di circa 200.000 euro, raccolti grazie a una sottoscrizione straordinaria e al sostegno delle chiese membro della FCEI.
*Foto tratta da pixabay.com, immagine originale e licenza
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