
Oxfam: disuguaglianze globali esplose negli anni della pandemia
Dopo due anni di pandemia e tre mesi di guerra i prodotti alimentari e l’energia hanno visto incrementare notevolmente il loro costo, tanto che quest’anno un milione di persone ogni 33 ore rischia di scivolare nella povertà estrema; mentre, nello stresso arco di tempo, le fortune dei miliardari che controllano le grandi aziende alimentari ed energetiche si sono accresciute al ritmo di un miliardo ogni due giorni. Sono i dati allarmanti diffusi da Oxfam, in occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos, che fotografano le immense disuguaglianze nel pianeta, deflagrate durante gli ultimi due anni.
«La marcata concentrazione della ricchezza e di potere economico nelle mani di pochi è il risultato di politiche di lungo corso» – spiega Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International – «di decenni di liberalizzazioni e deregolamentazione della finanza e del mercato del lavoro, di anni in cui le regole del gioco sono state fortemente condizionate da interessi particolari a detrimento della maggioranza dei cittadini. Privatizzazioni, emersione di nuovi monopoli, ricorso ai paradisi fiscali e sfrenato arricchimento per pochi; insicurezza, sfruttamento, assenza di diritti e sforzi scarsamente riconosciuti e ricompensati per troppi altri. La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze e ridotto sul lastrico molte persone. Milioni oggi non hanno sufficiente cibo o soldi per riscaldarsi. In Africa orientale, una persona rischia di morire di fame ogni minuto. Siamo di fronte a una disuguaglianza paradossale, tossica che rischia di spezzare i legami che tengono insieme la nostra società».
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