
50 anni di obiezione di coscienza: concluso il convegno di Roma
ROMA-ADISTA. Si è svolto ieri e oggi, a Roma, il Convegno “50 anni di obiezione per la pace. Analisi, riflessioni e prospettive sul Servizio Civile”, è organizzato dalla CNESC in collaborazione con il Movimento Nonviolento. Si è trattato del momento clou delle iniziative programmate quest’anno per i 50 anni dal riconoscimento in Italia del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e l’avvio del Servizio Civile.
«Il Convegno – ha dichiarato la Presidente della CNESC Laura Milani– è stato uno stimolo per guardare al presente e soprattutto al futuro, per far sì che il servizio civile sia sempre più strumento di inclusione, di promozione dei Diritti Umani e della Pace, oltre che un’esperienza di formazione civica e crescita per i giovani».
Il Convegno è stato anche l'occasione per valorizzare il percorso di questi 50 anni, rileggendolo alla luce delle esperienze internazionali ed europee, favorendo momenti di rielaborazione partecipata che portino a rigenerare i fondamenti del servizio civile e a individuarne possibili sviluppi e prospettive.
«La storia dell’obiezione di coscienza – ha dichiarato il Presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana – va dalla testimonianza degli obiettori in carcere, alle lotte per la costruzione e la gestione del servizio civile che, così come si è sviluppato in Italia e come lo conosciamo ancora oggi, è stato una “invenzione” degli obiettori stessi».
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