
Ucraina: si apre oggi processo a obiettore di coscienza
KIEV-ADISTA. Si apre oggi alla Corte d’Appello di Ivano-Frankivs’k, in Ucraina, il processo all’obiettore di coscienza Vitaliy Alekseinko già condannato ad un anno di carcere perché riconosciuto colpevole di “elusione del servizio militare durante la mobilitazione”. Nell’udienza si discuterà del suo ricorso con cui ha chiesto di essere rilasciato in libertà vigilata. Sarà presente nell’Aula del Tribunale l’avvocato italiano Nicola Canestrini, su mandato del Movimento Nonviolento che lavora con il Movimento Pacifista Ucraino a difesa degli obiettori.
L’avvocato Canestrini, che ha incassato il sostegno dell’Associazione nazionale giuristi democratici, dell’Unione Camere Penali Italiane, e dell’Ordine degli Avvocati Ucraini, vigilerà affinché durante il processo vengano rispettati tutti i diritti dell’imputato: “Sono particolarmente orgoglioso del supporto ricevuto dall'Ordine degli Avvocati ucraini che pure in un processo sensibile come quello degli obiettori, supporterà pienamente la missione garantendo così il rispetto dei diritti, anche di chi dissente rispetto le scelte fatte dal Governo nazionale”.
Vitaliy è un obiettore evangelico. In seguito all’invasione russa, si è trasferito a Ivano-Frankivsk ed è stato registrato presso il Centro servizi amministrativi come sfollato interno. Da qui è stato indirizzato al Centro territoriale di reclutamento del Ministero della Difesa ucraino che, in base alla mobilitazione generale, ha imposto a Vitaliy di iniziare il servizio militare. Egli ha spiegato che, a causa delle sue convinzioni religiose, non intende imbracciare le armi, e che può solo sottoporsi a un servizio civile alternativo non armato, che peraltro aveva già svolto in Uzbekistan nel 1998.
Il servizio alternativo gli è stato negato e Vitaliy ha affrontato il processo e la condanna. Ora chiede di uscire dal carcere, almeno con la libertà vigilata. Al processo l’avvocato Canestrini, con gli avvocati ucraini della difesa, chiederà il rispetto dei diritti umani, tra i quali è contemplato il diritto all’obiezione di coscienza.
Il Movimento Nonviolento, insieme ad Un Ponte Per, si è assunto le spese legali per la difesa degli obiettori ucraini.
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