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Giornata mondiale del Suolo 2023: in Italia è allarme rosso

Giornata mondiale del Suolo 2023: in Italia è allarme rosso

 

Oggi, 5 dicembre, è Giornata mondiale del Suolo. «In Italia perdiamo 2,4 metri quadri di suolo al secondo», denuncia il WWF in un comunicato diramato ieri, ma «senza tutela del suolo si rischia di essere travolti da frane e alluvioni», «si perde un importantissimo serbatoio di carbonio», «si pregiudica un indispensabile patrimonio di biodiversità» e «si mette a rischio la nostra sicurezza alimentare».

«Sotto i nostri piedi esiste un ecosistema complesso, ricco di biodiversità, fondamentale per la nostra economia: il suolo. Un sottile strato superficiale che ricopre gran parte della crosta terrestre, in cui si concentrano funzioni essenziali per il mantenimento della vita sul nostro Pianeta e per attività umane vitali per la nostra sopravvivenza».

Oggi, denuncia il WWF, il suolo italiano ed europeo è sotto costante minaccia e viene consumato «a velocità insostenibile: le nuove coperture artificiali come edifici, infrastrutture e insediamenti logistici o commerciali fanno perdere al nostro Paese 2,4 m2 al secondo. Nell’ultimo anno in Italia abbiamo perso oltre il 10% di suolo in più rispetto al 2021 (altri 77 km2), come ha evidenziato l’ultimo rapporto di ISPRA».

Consumare suolo significa anche esporre maggiormente il Paese, e in particolare le città, al rischio idrogeologico: «La cementificazione contribuisce così a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di disastri: negli ultimi cinquant’anni (fra il 1972 e il 2021) frane e inondazioni hanno provocato 1.610 morti (di cui 42 dispersi), 1.875 feriti e oltre 300 mila evacuati e senza tetto. Nessuna Regione esclusa (Irpi-CNR 2023). Da eventi eccezionali e sporadici, gli eventi meteorologici estremi sono ormai la regola: negli ultimi 4 anni grandi alluvioni e frane hanno travolto la Penisola da Nord a Sud, Sicilia e Calabria, Piemonte, Marche, Emilia-Romagna le regioni devastate».

Il problema non è legato solo alla cementificazione. Anche le pratiche agricole intensive erodono e degradano il suolo: «Proteggere il suolo e utilizzarlo in maniera sostenibile è infatti il primo passo da fare per la sicurezza alimentare».

Approfondisci l’analisi e la proposta del WWF

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