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Toulon: il vescovo

Toulon: il vescovo "tradismatico" Rey in udienza privata dal papa

TOULON-ADISTA. Un'udienza con papa Francesco a un mese dalla nomina di un coadiutore al suo fianco: mons. Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Tolone, è stato ricevuto venerdì 22 dicembre in un incontro a porte chiuse del quale non si sa nulla. D'altra parte, non è un mistero che il caso Rey rappresenti un dossier delicato per il papa: il controverso vescovo “tradismatico” (v. Adista Notizie n. 22, 25/22 e Adista online 19/6/22) da più di vent’anni accoglie in diocesi senza alcun discernimento comunità carismatiche di ogni genere e nel seminario diocesano di La Castille candidati al sacerdozio di ogni provenienza, spesso rifiutati da altre diocesi, creando tensioni e problemi. Nonostante in diocesi da due anni siano state sospese a tempo indeterminato le ordinazioni sacerdotali e anche la celebrazione dei voti perpetui in una comunità (v. Adista Notizie n. 21/23) e a marzo sia stata inviata una visita apostolica a far luce su quanto avviene in diocesi, il 21 novembre è stata resa ufficiale la notizia che papa Francesco non ha chiesto le dimissioni a mons. Rey, come da più parti auspicato, ma ha ritenuto di affiancargli un vescovo coadiutore – che dunque lo sostituirà a fine mandato, tra 4 anni – nella persona di mons. François Touvet, finora vescovo di Châlons (v. Adista n. 41/23). Con un passato da militare (è ufficiale della Marina), passaggi in diverse parrocchie, il ruolo di cappellano militare, di vicario episcopale a Digione e Langres, Touvet è presidente del Consiglio della comunicazione della Conferenza episcopale francese nonché, dal 2022, è amministratore della Communauté du Verbe de Vie, associazione privata di fedeli sciolta nel 2022 per abusi spirituali, di potere e d’autorità affidatagli fino alla cessazione delle attività.

Tutto sotto controllo, quindi? Non è sicuro. Secondo quanto rivela il quotidiano francese La Croix (22/12), diverse fonti vaticane rivelano ancora una certa preoccupazione. In sostanza, pare che mons. Rey, che formalmente ha espresso grande spirito collaborativo, non abbia accettato così serenamente la decisione, che lo priva di qualsiasi potere in merito alle decisioni riguardanti gli aspetti più problematici della diocesi, dei quali ora si occuperà Touvet: gestione del clero, amministrazione finanziaria, gestione delle proprietà immobiliare, risorse umane, formazione dei seminaristi e dei preti, accompagnamento delle comunità, cercando di porre rimedio alla gestione “allegra” del vescovo.

In Vaticano, afferma La Croix, si spera che questa situazione lo spinga a «rendersi conto da solo, dopo un breve periodo di transizione, che deve andarsene». Già, perché in teoria nulla vieta a mons. Rey di presentare le sue dimissioni prima del compimento dei 75 anni, cioè nel settembre 2027. Di cosa avrà parlato, allora, con il papa? Contattato da La Croix, il vescovo di Tolone non ha voluto commentare: si è trattato, ha detto, «di uno scambio confidenziale».

In base a quanto si legge sul quotidiano francese, a nulla sono valsi gli sforzi vaticani per “accompagnare all'uscita” Rey. Per diversi mesi, il Dicastero per i vescovi (prima con il card. Marc Ouellet, poi con il suo successore card. Robert Prevost), ha cercato di spingerlo in quella direzione, seguendo le raccompandazioni del visitatore apostolico mons. Antoine Hérouard, arcivescovo di Digione. Invano. Pare che Roma abbia persino incoraggiato altri vescovi della comunità dell'Emmanuel, di cui fa parte mons. Dominique Rey, a convincere il loro collega di Tolone alla rinuncia. Tutto inutile. Alla fine si è scelta la nomina di un coadiutore dotato di tutti i poteri di governo, come raccomandato dal card. Jean-Marc Aveline, arcivescovo metropolita della provincia ecclesiastica di cui Tolone fa parte, ma anche membro del Dicastero per i vescovi. Un modo per non “umiliarlo”, avrebbe detto più volte in privato il cardinale, secondo quanto riporta La Croix. Ma anche di metterlo nelle condizioni di andarsene spontaneamente. Accadrà?

Di certo è la prima volta che mons. Rey viene ricevuto in udienza privata dal papa dal 2022, da quando cioè sono state sospese le ordinazioni in diocesi, fatto che ha aperto ufficialmente il periodo di grave crisi. Rey aveva provato a incontrare Francesco, all'epoca, ma l'udienza, inizialmente concessa, era stata poi annullata, e convertita in un incontro con il card. Ouellet. Pare che nei mesi successivi abbia opposto resistenza a ogni richiesta di allontanamento e persino rifiutato l'ipotesi di un coadiutore. Fino a fare buon viso a cattiva sorte, poi, pur di restare vescovo di Toulon.

* Foto di Claude TRUONG-NGOC da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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