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"Ascoltare la scienza": appello di scienziati in vista delle elezioni europee

Anche gli scienziati italiani scendono in campo in vista delle prossime elezioni europee, chiedendo ai partiti in corsa per l’Europarlamento di non rinnegare risultati e pareri provenienti dal mondo scientifico in materia di crisi climatica e tutela ambientale. L’appello – dal titolo “Ascoltare la scienza” – è pubblicato sul sito dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), ed è sottoscritto da Christian Agrillo (presidente Società Italiana di Etologia), Simonetta Bagella (presidente Società Italiana Scienze Vegetali), Fausto Barbagli (presidente Associazione Nazionale Musei Scientifici), Sandro Bertolino (presidente Associazione Teriologica Italiana), Marco Alberto Bologna (presidente Società Entomologica Italiana), Federico Buonanno (presidente Società Italiana di Protistologia), Antonella Canini (presidente Società Botanica Italiana), Rodolfo Carosi (presidente Società Geologica Italiana), Cristina Castracani (presidente Associazione Italiana Artropodi Sociali), Domenico D'Alelio (presidente Associazione Italiana Oceanologia e Limnologia), Maria Cristina Facchini (presidente Società Italiana Scienze del Clima), Elisa Anna Fano (presidente della Federazione Italiana delle Scienze della Natura e dell’Ambiente), Gentile Francesco Ficetola (presidente Societas Herpetologica Italica), Cristina Giacoma (presidente Unione Zoologica Italiana), Michela Pacifici (presidente Society for Conservation Biology, Italy Chapter), Antonella Penna (presidente Società Italiana di Biologia Marina), Lorenzo Peruzzi (presidente Società Italiana di Biogeografia), Antonio Pusceddu (presidente Società Italiana di Ecologia), Maurizio Sarà (presidente Centro Italiano Studi Ornitologici), Massimiliano Scalici (presidente Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci), Luca Sineo (presidente Associazione Antropologica Italiana) e Marco Valle (presidente Società Italiana Scienze Naturali).

I 22 presidenti delle eminenti associazioni scientifiche ribadiscono che «la scienza è l’unica fonte affidabile di informazione sulla realtà che ci circonda, sul funzionamento del mondo fisico, chimico, geologico e biologico». Le risultanze scientifiche – frutto di un lavoro più e più volte verificato, controllato e messo alla prova prima di essere pubblicato – dovrebbe essere alla base della formazione del pensiero sui fenomeni, delle scelte sullo sviluppo tecnologico e sulla qualità di vita delle persone. Nelle decisioni politiche, affidarsi invece a considerazioni non scientifiche, o addirittura antiscientifiche, «avrebbe conseguenze molto gravi per la nostra salute, la nostra economia e il nostro benessere».

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