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Arci: le bugie di Meloni al vertice libico sulle migrazioni

Arci: le bugie di Meloni al vertice libico sulle migrazioni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata a Tripoli (Libia), lo scorso 17 luglio, insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, per partecipare al Forum Trans-Mediterraneo sulle Migrazioni. Meloni è stata accolta dal primo ministro del governo di unità nazionale libico, che controlla la parte occidentale del Paese africano, Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh. Durante il Forum, Meloni ha rilanciato l’idea di una grande intesa tra Europa e Africa per fermare i flussi migratori irregolare nel Mediterraneo, ha ribadito il suo impegno nella lotta al traffico di esseri umani e alle cause – con il Piano Mattei – che spingono gli africani a lasciare le loro case.

È fermo il commento di Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, che denuncia le bugie e le ipocrisie della presidente del Consiglio al vertice libico: «L’incontro a Tripoli sull’immigrazione è davvero l’espressione peggiore della propaganda del nostro governo e dell’Europa sulla pelle di migliaia di esseri umani». Secondo il responsabile Arci, l’Italia e l’Unione Europea, pur di fermare i migranti, chiudono volentieri un occhio su «torture», «violenze», «crimini contro l’umanità» e «riduzione in schiavitù». E commenta con amarezza: «Evidentemente le vite di quei migranti, che sono considerati merce di scambio dalle milizie libiche, dai trafficanti, non valgono nulla per la nostra presidente del consiglio. Altro che Piano Mattei!».

Miraglia punta il dito anche sul decreto flussi, propagandato dalla premier come panacea per la gestione dell’immigrazione regolare: «Il decreto flussi è un grande bluff e un imbroglio, che produce anche corruzione e ricatti, e che la presidente del Consiglio continua a citare come se avesse risolto i problemi e le contraddizioni di un sistema bloccato e senza soluzioni praticabili. Il governo Meloni, come sempre in questi quasi due anni, si schiera dalla parte dei trafficanti e di chi lucra sulla pelle dei migranti, usando questo tema come argomento di propaganda, senza alcun collegamento con la realtà. Intanto nel Mediterraneo si continua a morire e in quei Paesi, considerati sicuri da Meloni e Piantedosi, si continuano a registrare violenze, morte, crimini contro l’umanità. Una vergogna per l’Italia e per l’UE».

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