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Democrazia in pericolo! La proposta delle Acli per rilanciare la partecipazione nel Paese

Democrazia in pericolo! La proposta delle Acli per rilanciare la partecipazione nel Paese

Nelle due pagine dello speciale di Avvenire del 29 ottobre, dedicato alla “Partecipazione”, compare anche l’analisi del presidente nazionale Acli Emiliano Manfredonia dedicata alle due proposte di legge di iniziativa popolare, promosse dalle Acli nell’ambito della Campagna “La tua politica”.

Nell’editoriale di Manfredonia si parla senza mezzi termini di «democrazie imperfette» e di «democrazia in pericolo», a partire dal dato sconcertante della partecipazione alle tornate elettorali (meno della metà degli aventi diritto nelle ultime europee). Di fronte a questi dati allarmanti, si legge ancora nel testo, bisogna lanciare l’allarme e, quantomeno, una seria riflessione istituzionale e di popolo.

Secondo un indagine Iref, spiega il presidente nazionale, «il 95% dei soci delle Acli è andato a votare alle elezioni di giugno», segno di attenzione e coinvolgimento, ma la partecipazione a iniziative politiche scende al 36% e «a meno del 25% per le iniziative promosse dai partiti politici», segno questo della sfiducia nei confronti dei partiti. Stessa sfiducia gli aclisti la rivolgono ai canali di comunicazione e informazione tradizionali, preferendo differenziare le fonti di informazione.

Un dato deve far riflettere, prosegue Manfredonia: «Per la quasi totalità dei soci Acli la partecipazione attiva dei cittadini è essenziale per la vita democratica di un Paese» e gli elettori «non possono esimersi dal fare la loro parte contribuendo attivamente alla vita pubblica».

Il presidente Acli passa poi a presentare i due disegni di legge di iniziativa: il primo «mira a ricostruire il rapporto fra partiti e cittadini attraverso la creazione di un Registro nazionale dei partiti politici, in cui saranno inscritti quei partiti che dimostreranno di aderire a criteri di democrazia interna e di trasparenza nella determinazione delle scelte politiche e delle candidature come nella gestione dei bilanci». Il secondo, spiega ancora, «propone la possibilità dell’istituzione di assemblee civiche a tutti i livelli (comunale, regionale, nazionale) che, senza interferire con l’attività degli organi istituzionali democraticamente eletti, permettano ai cittadini di esprimere il loro punto di vista e le loro proposte su questioni di interesse generale». In sintesi, si tratta di iniziative volte a rilanciare nel Paese il dibattito «su come valorizzare ed implementare la democrazia in tempi difficili».

Leggi l’editoriale di Mafredonia

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