Venezuela: grande allerta per il 10 gennaio
Mancano 4 giorni all’alba del 10 gennaio, giorno di insediamento, in Venezuela, del nuovo presidente della Repubblica, o “vecchio” presidente, perché secondo i risultati delle elezioni del 28 luglio scorso, sarà ancora Nicolás Maduro ad accedere alla più alta carica dello Stato, che la occupa da novembre del 2013. Sarà però una giornata di forte tensione, perché la poltrona presidenziale gli è contesa dal candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia: esule in Spagna, è deciso ad entrare nel suo Paese, malgrado il mandato di arresto emesso da mesi contro di lui, per farsi proclamare presidente, convinto com’è che Maduro abbia truccato le carte.
In cerca di riconoscimento e di appoggi alla sua vittoria da vari Paesi, non proprio un successo, González si è appena recato in Argentina, dove al presidente Javier Milei, e poi durante una conferenza stampa, ha ribadito: «La mia intenzione è di andare in Venezuela semplicemente per prendere possesso del mandato che i venezuelani mi hanno dato quando mi hanno eletto presidente con 7 milioni di voti».
Dopo l’incontro, González è comparso a fianco a Milei al balcone del palazzo presidenziale, ricevendo il tributo dei venezuelani accorsi. Si è detto «molto emozionato dalla ricettività dei venezuelani in Plaza de Mayo la mattina. Una grande concentrazione. Apprezzo il riconoscimento che il presidente Milei ha avuto nei miei confronti, come eletto presidente del Venezuela. Oggi più che mai mi sento più vicino geograficamente ed emotivamente all’adempimento del mandato che i venezuelani ci hanno dato nelle elezioni dello scorso luglio».
In realtà, non è chiaro quanto González creda di passare dall’intenzione di entrare in Venezuela il 10 dicembre, venerdì, perché pare che sabato sera sarà a Montevideo per incontrare il presidente dell'Uruguay, Luis Lacalle Pou, completando il giro in America Latina. Poi si recherà negli Stati Uniti, dove intanto vedrà Biden, poi con Trump si vedrà. «Stiamo aspettando le definizioni riguardo alle nuove autorità, perché non sono ancora definite», ha spiegato.
Intanto, il 2 gennaio il governo di Maduro ha offerto una ricompensa di 100.000 dollari per informazioni che portino alla cattura del leader dell'opposizione. Probabilmente è preoccupato dell’accoglienza che González potrebbe avere in patria, una contingenza in cui potrebbero avere luogo delle violenze.
*Foo ritagliata di Luis Carlos Diaz tratta da Flickr
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