Nessun articolo nel carrello

Attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: perché questo silenzio delle organizzazioni ecologiste?

Attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: perché questo silenzio delle organizzazioni ecologiste?

TARANTO-ADISTA. L’ennesimo allarme dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia dovrebbe scuotere la comunità internazionale. Rafael Grossi, responsabile dell’Aiea, ha infatti dichiarato che gli attacchi nei pressi della centrale sono in aumento, rendendo la situazione sempre più difficile. La più grande centrale nucleare d’Europa, situata in Ucraina ma occupata dalle forze russe, continua a essere un punto critico del conflitto armato.

Questa escalation solleva interrogativi gravissimi sull’etica militare di chi sta attaccando un obiettivo di tale pericolosità. Zaporizhzhia non è una semplice infrastruttura strategica: è un impianto che, se danneggiato, potrebbe provocare una catastrofe nucleare con conseguenze incalcolabili per milioni di persone, ben oltre i confini ucraini.

La guerra ha sempre un volto irrazionale, ma attaccare una centrale nucleare è un atto di assoluta irresponsabilità. Le convenzioni internazionali sulla guerra impongono la protezione di siti sensibili come ospedali, dighe e impianti nucleari, ma nel conflitto in corso sembra che ogni regola venga sistematicamente violata.

La comunità internazionale ha il dovere di intervenire con maggiore fermezza per fermare questa follia. Gli attacchi a Zaporizhzhia non sono solo un problema dell’Ucraina o della Russia, ma una minaccia globale. Una nuova Chernobyl non è accettabile. Eppure c’è chi sta giocando al tanto peggio tanto meglio. È necessario che le organizzazioni ecologiste internazionali pongano il problema con ben più forza. Non esiste oggi lotta per l'ecologia senza lotta per la pace. Troppo silenzio non va bene, occorre far rumore su una questione così importante e grave.

Nel frattempo, ogni colpo sparato contro la centrale di Zaporizhzhia ci ricorda il paradosso dell’energia nucleare: promessa come fonte di progresso, diventa un’arma di distruzione nel momento in cui il mondo sceglie la guerra anziché la pace.

* Presidente di PeaceLink

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.