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Ambiente in costituzione: un Convegno del WWF a tre anni dalla riforma

Ambiente in costituzione: un Convegno del WWF a tre anni dalla riforma

A tre anni dalla riforma costituzionale che ha inserito la tutela dell’ambiente e della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali sanciti dalla nostra Carta, lo scorso 11 febbraio, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, si è tenuto il Convegno – promosso dal WWF Italia in collaborazione con il presidente della I Commissione Affari Costituzionali, Nazario Pagano – dal titolo: “Tutela dell’ambiente e attività economica: analisi e prospettive a tre anni dalla modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione”.

Un occasione per celebrare l’anniversario dello storico passaggio ma anche, afferma il WWF in una nota diramata in chiusura dei lavori, «un momento di confronto» tra istituzioni, imprese e società civile «su come attuare concretamente la riforma costituzionale e rendere così alleate l’economia e la tutela dell’ambiente».

Dagli interventi in sala è emersa, sottolinea il WWF, «la necessità di politiche più incisive per integrare la tutela dell’ambiente nei processi produttivi e nelle scelte strategiche del Paese». In parte, anche contro la reiterata narrazione di una certa politica che imputa alle misure di contrasto al cambiamento climatico e di tutela ambientale la responsabilità di una mancata crescita. Al contrario, dice ancora il WWF, «la transizione ecologica, oltre che necessaria per la tutela dell’ambiente e della nostra stessa salute, può essere un elemento per accrescere la competitività e la capacità di posizionarsi sul mercato. La revisione dell’articolo 41 della Costituzione ha sancito come l’iniziativa economica, pur essendo libera, non possa svolgersi in modo da arrecare danno all’ambiente e debba essere indirizzata dalla legge anche per fini ambientali».

«Economia e ambiente arrivano a questo 2025 un po’ malconci», ha commentato durante la suya lectio magistralis Francesco De Leonardis (Docente di Diritto amministrativo dell’Università degli studi “Roma Tre”): «Entrambi chiedono delle soluzioni e a volte si accusano a vicenda mentre la casa europea brucia. La riforma della Costituzione del 2022 offre una strada. Nel nuovo articolo 9 vengono valorizzate le interconnessioni tra uomo e ambiente, ovvero l’importanza di superare l’antitesi tra antropocentrismo ed ecocentrismo in favore della difesa dell’ecosistema, sintesi dell’interconnessione tra uomo e ambiente. Mentre l’articolo 41, se da una parte inserisce vincoli all’attività economica in favore dell’ambiente, dall’altra vede nell’ambiente un’opportunità economica per le aziende».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del WWF Italia Luciano Di Tizio: «Mai come oggi, il rapporto tra tutela ambientale, attività economiche e intervento pubblico nell’economia deve essere visto come una sinergia e non come un conflitto. Perché questo avvenga, è importante però che il legislatore, superando le contrapposizioni di schieramento, attui i principi contenuti nell’articolo 9 e nell’articolo 41 della Costituzione: la tutela dell’ambiente e, di conseguenza, quella della nostra salute riguardano tutti e devono indirizzare concretamente l'evoluzione della normativa italiana, molto più di quanto stia avvenendo oggi».

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