
Bolsonaro incriminato per cospirazione e tentato colpo di Stato
La Procura generale del Brasile ha incriminato l'ex presidente Jair Bolsonaro, l'ex ministro Braga Netto e altre 32 persone per il loro presunto coinvolgimento in un complotto di colpo di Stato per impedire a Luiz Inácio Lula da Silva di insediarsi dopo le elezioni del 2022.
La denuncia, presentata dal procuratore generale Paulo Gonet, sarà valutata dalla Prima Camera della Corte suprema federale, con relatore il giudice Alexandre de Moraes, che deciderà se aprire un processo formale contro l'ex presidente e i suoi collaboratori.
Bolsonaro è accusato di organizzazione criminale armata, colpo di Stato, tentata abolizione dello stato di diritto democratico, danneggiamento qualificato mediante violenza e deterioramento di beni statali. L’ex presidente sarebbe dunque responsabile dell’attacco dell’8 gennaio 2023 alle sedi istituzionali del governo e del Parlamento. L'accusa sostiene che la presunta cospirazione «era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022». L'ex presidente avrebbe valutato e richiesto modifiche a un progetto che prevedeva l'arresto dei giudici della Corte Suprema Federale e del presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, come parte di un piano per annullare le elezioni e impedire a Lula di entrare in carica. Le prove a sostegno di tale impianto accusatorio includono registrazioni e testimonianze in merito a un incontro di Bolsonaro, nel dicembre 2022, con i comandanti delle Forze armate per studiare il possibile utilizzo di strumenti legali come la Garanzia dell'ordine pubblico (GLO), lo Stato di difesa e lo Stato d'assedio per annullare i risultati elettorali.
L'ex comandante dell'esercito Freire Gomes ha dichiarato all'ufficio del procuratore generale che lui e l'ex comandante dell'aeronautica Baptista Junior si erano opposti alla proposta, mentre l'allora comandante della marina Almir Garnier Santos avrebbe espresso il suo sostegno a Bolsonaro. Secondo la testimonianza di Baptista Junior, Freire Gomes avrebbe addirittura minacciato di arrestare l'ex presidente se avesse portato avanti il piano.
Intervenendo al Senato, dove si era recato per discutere le strategie per promuovere la legge di amnistia per gli accusati dell'assalto alla sede dei poteri dello Stato, Bolsonaro ha negato le accuse e ha dichiarato di essere «perseguitato» dal sistema giudiziario.
Se si giungerà al processo, Jair Bolsonaro rischia una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
*Foto ritagliata di Palácio do Planalto tratta da Flickr
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