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Guerra in Sudan e crisi umanitaria: il mondo ha voltato le spalle

Guerra in Sudan e crisi umanitaria: il mondo ha voltato le spalle

A due anni dall’inizio del conflitto sudanese, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha rilasciato una dichiarazione diffusa oggi dall’ufficio romano dell’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati). «Due anni di guerra hanno creato quella che è ora la peggiore crisi umanitaria al mondo», aggravata in questi tempi bui dalle continue violazioni del diritto internazionale umanitario e dai continui tagli globali all’assistenza internazionale, in particolare da quelli voluti dall’amministrazione Trump.

«I sudanesi sono sotto assedio da ogni lato», denuncia Grandi: «Guerra, abusi diffusi, umiliazioni, fame e altre difficoltà. E devono affrontare l’indifferenza del resto del mondo, che negli ultimi due anni ha dimostrato scarso interesse nel portare la pace in Sudan o portare soccorso ai suoi vicini».

Nel suo recente viaggio in Ciad, che ospita quasi un milione di sfollati sudanesi, Grandi ha avuto modo di incontrare le vittime in fuga dalla guerra e ha raccolto testimonianze «di esperienze che nessuno dovrebbe essere costretto a vivere. Eppure, nonostante il dolore, mi hanno detto che non si sentono più in pericolo. Questa è la forza silenziosa dell’asilo».

Ma oggi, avverte l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati, il diritto all’asilo è seriamente minacciato dalle «gravi carenze di finanziamenti», che «impediranno di alleviare le sofferenze» dei rifugiati. «Le scorte di cibo e medicine stanno diminuendo. I rifugi sono già molto rudimentali. Non siamo in grado di spostare i rifugiati in zone più sicure».

L’accusa, rivolta al mondo ricco, è senza appello: «Non sono solo i Sudanesi a essere diventati invisibili. Il mondo ha in gran parte voltato le spalle ai Paesi e alle comunità che hanno accolto così tanti rifugiati». «La stabilità dell’intera regione è minacciata. Non c’è solo un urgente bisogno di protezione umanitaria, ma anche di aiuti allo sviluppo, in modo che i governi ospitanti possano offrire ai rifugiati e alla loro stessa popolazione un futuro migliore. Hanno bisogno di investimenti nella pace, nella prosperità e nella stabilità, e ne hanno bisogno adesso». «Dopo due anni di sofferenze incessanti, il mondo non può più permettersi di ignorare questa emergenza», conclude Grandi. «È necessario compiere ogni sforzo per ristabilire la pace in Sudan. Il sostegno umanitario e di cooperazione allo sviluppo deve essere intensificato. Continuare a chiudere gli occhi avrà conseguenze catastrofiche».

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