
Oggi sia un venerdì santo di preghiera con i palestinesi: una proposta di Kairos Italia e “Ponti non muri”
«È molto difficile parlare di speranza ed è ancora più difficile in Terra santa con tante distruzioni e paura. Però, se alziamo lo sguardo, tantissime persone danno la vita e non si arrendono alla barbarie» (card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, 1 aprile 2025).
Proprio per “Non arrendersi alla barbarie”, Kairos Italia e la Campagna Ponti e non muri di Pax Christi propongono che oggi, 18 aprile, venerdì santo, «ogni comunità si unisca ai palestinesi cristiani di terra santa con questa supplica che è stata composta per questa iniziativa di comunione dal patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah, in questo lungo, dolorosissimo, sanguinoso, intriso di oppressione e morte».
IL CALVARIO DI GERUSALEMME
Signore, mai è stata così dolorosa la via e così pesante la croce di questo interminabile Venerdì Santo della Palestina. Al Santo Sepolcro, quando saliamo i gradini del Calvario in attesa del ritorno dei pellegrini, ci sembra di scendere nella “fossa della morte” che è ormai tutta la nostra terra, da Gaza alla Cisgiordania.
Migliaia di morti e migliaia di feriti, città e villaggi distrutti. Hanno seminato la morte ovunque, carri armati, soldati e coloni occupano tutta la terra di Palestina. Ma nonostante tutto non ce ne andremo e continuiamo ad invocare Dio con i salmi del Venerdì santo, continuiamo a sperare nel Signore che può tirarci fuori dalla fossa dellamorte (Salmo 40, 2-3).
Proprio qui, a Gerusalemme, Dio ha affrontato il rifiuto degli uomini e sopportato il male che sempre si abbatte sull’innocente. Il Figlio di Dio ha abitato questa città per redimere il mondo intero dalla morte e su di essa ha pianto e pregato: “Se tu avessi compreso quello che porta alla pace!” (Luca 19,42).
La Via crucis quest’anno ci faccia attraversare la Città Santa dove regna il peccato della guerra e tutta la Terra santa dove i grandi della terra sanno solo seminare violenza e paura.
Camminiamo con te sulle strade divelte dai bulldozer a Jenin e Tulkarem, portando la croce di un popolo oppresso e dimenticato dalla giustizia degli uomini.
Camminiamo con te tra le macerie degli ospedali attaccati e distrutti, con chi cerca ancora di soccorrere e salvare, portando la croce troppo pesante di Gaza.
Camminiamo con te tra il popolo degli sfollati costretti per l’ennesima volta a lasciare casa o tende, portando la croce di tutti i sopravvissuti al massacro della Striscia.
Camminiamo e restiamo bloccati con te, Signore, per ore ai check-point in Cisgiordania, che isolano le nostre città, portando la croce di un popolo crocifisso.
Solo in te noi crediamo, o Dio: tu ha vinto la morte e hai ridato vita e speranza al mondo. Raccogli il grido di coloro che soffrono e liberaci dalla fossa della morte.
Signore Gesù, che assisti alla follia e alla crudeltà dell'uomo, converti i cuori di tutti all’umanità e salva la Terra santa e il mondo intero dal flagello della guerra. Amen»
Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, per il Venerdì santo 2025
*Foto ritagliata di Berthold Werner tratta da Commons Wikipedia, immagine originale e licenza
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