
Papa Francesco: il cordoglio delle chiese protestanti in Italia
ROMA-ADISTA. Molte le reazioni alla notizia della morte di papa Francesco che arrivano dalle chiese protestanti italiane.
Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Daniele Garrone, unendosi «al cordoglio delle sorelle e dei fratelli cattolici romani», vuole ricordare «l’impronta del pontificato di papa Francesco, di lui che diceva di fare il papa sentendosi parroco, che, fin dagli anni in Argentina, aveva improntato all’amicizia i rapporti con i credenti di altre chiese, dando così un profilo inedito alle relazioni ecumeniche, in un certo senso recependo il sentire di tanti cristiani. Per la nostra Federazione, sono stati particolarmente significativi il suo impegno per la salvaguardia del creato e per l’accoglienza dei rifugiati e dei migranti, a cominciare dalla sua visita a Lampedusa (8 luglio 2013). Nell’udienza concessa a migliaia di rifugiati dei corridoi umanitari nel marzo 2023, aveva sottolineato il carattere ecumenico dei corridoi, definendolo “un bel segno che unisce fratelli e sorelle che condividono la fede in Cristo”. È nella comunione di questa fede che pensiamo a lui».
La Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) ricorda l’impegno ecumenico e sociale del papa. «Con grande tristezza, la Celia esprime il proprio cordoglio per la morte di papa Francesco, una figura che ha profondamente influenzato la storia della Chiesa cattolica romana. La sua leadership è stata caratterizzata da uno spirito compassionevole e da un instancabile impegno per la giustizia sociale e la pace» si legge sul sito della Celi. «Uno degli aspetti più significativi del pontificato di papa Francesco è stato il suo impegno nel dialogo interreligioso e nell’ecumenismo. Il papa ha messo al centro della sua missione l’unità tra i cristiani, cercando di superare le divisioni storiche tra le diverse confessioni. La sua apertura nei confronti dei luterani e di altre tradizioni cristiane è stata un chiaro segno di un forte desiderio di costruire ponti tra le Chiese. n momento storico di questa apertura è stato l’incontro con la Chiesa Evangelica Luterana di Roma, in via Sicilia, durante la sua visita nel 2015 (la terza volta per un papa), in vista dei 500 anni della Riforma. E, in ultimo, l’incontro con la delegazione della Federazione luterana mondiale, nella quale era presente il decano della Celi, Carsten Gerdes, nel giugno del 2024. In quell’occasione Bergoglio, soffermandosi sulla “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, firmata il 31 ottobre 1999 ad Augusta, ricordava: “Luterani e cattolici si sono dati come obiettivo comune quello di “confessare in ogni cosa Cristo, il solo nel quale riporre ogni fiducia, poiché egli è l’unico mediatore attraverso il quale Dio nello Spirito Santo fa dono di sé ed effonde i suoi doni che tutto rinnovano”».
Anche la moderatora della Tavola Valdese, diacona Alessandra Trotta, e il presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi), pastore Luca Anziani, ricordano la figura di Francesco. Nella nota della Chiesa evangelica valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi, si sottolineano «i rapporti di fraternità intercorsi negli anni e la sintonia sui temi rilevanti per la testimonianza cristiana oggi». A nome delle Chiese valdesi e metodiste, «esprimiamo la nostra vicinanza nel dolore e nella speranza alle sorelle e ai fratelli cattolici – dichiarano Trotta e Anziani –. Ricordiamo con gratitudine le parole coraggiose e i gesti coerenti di testimonianza cristiana, tra i quali la storica visita al tempio valdese di Torino nel 2015, i profondi e duraturi rapporti di fraternità alimentati negli anni da molteplici incontri ecumenici e il comune sentire su molti temi centrali per la testimonianza evangelica oggi, a partire dall’accoglienza degli ultimi e l’impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. Alla luce della Pasqua di resurrezione del Signore Gesù Cristo, ricordiamo il fratello Francesco con riconoscenza a Dio, nella certezza della vita eterna promessa a tutti i suoi credenti».
Infine il pastore Matthew A. Laferty, direttore dell’Ufficio ecumenico metodista di Roma, dichiara: «Papa Francesco è stato un leader coraggioso e un pastore amorevole. Radicato in una vita di preghiera e devozione, ha guidato la Chiesa cattolica con un impegno incrollabile nell’amare il prossimo e servire i poveri e gli emarginati. Papa Francesco ha costantemente richiamato sia i fedeli cristiani – cattolici, protestanti e ortodossi – sia il mondo a cercare Cristo in tutto ciò che facciamo. Il suo lavoro per rinnovare e reimmaginare il discernimento e il processo decisionale sinodale nella Chiesa cattolica ha avviato percorsi ecumenici emergenti per il dialogo e l’unità dei cristiani. Papa Francesco ha sempre avuto un cuore da pastore e ha posto l’incontro e le relazioni al centro del suo ministero».
*Foto ritagliata di Marco Garro tratta da Flickr: https://www.flickr.com/photos/mgarro/
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