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LA PACE È OPERA DELLA GIUSTIZIA Dichiarazione sulla presenza in Cile del card. Angelo Sodano

Tratto da: Adista Documenti n° 74 del 27/10/2007

Rispetto alla visita del card. Angelo Sodano, che ha ricoperto la funzione di nunzio apostolico in Cile per dieci anni (1978-1988), stringendo un’amicizia profonda con il dittatore Augusto Pinochet, e restando in silenzio di fronte alla cattura e all’assassinio dei preti Joan Alsina, Miguel Woodward, Antonio Llidó, Gerardo Poblete sdb e André Jarlan, esprimiamo la nostra opinione affinché ciascuno, nella propria coscienza, tenga conto di tutti i fatti che hanno avuto al centro questo controverso cardinale. Lo facciamo per amore del Vangelo e perché, se tacessimo, ci renderemmo complici di episodi gravi e dolorosi della nostra storia recente. E anche per rispetto alla testimonianza e al martirio di tanti nostri fratelli che hanno sofferto l’indifferenza e la persecuzione.

1. Il nunzio Angelo Sodano giunse in Cile come arcivescovo di Nova di Cesare nel marzo del 1978 e, dopo aver presentato le credenziali al generale Pinochet, strinse con lui una profonda amicizia che non passò inosservata fin dal primo momento. È possibile che lo stesso dittatore gli avesse chiesto di intercedere perché i vescovi del Cile attenuassero le proprie critiche alle sistematiche violazioni dei diritti umani. Quest’azione perturbatrice del nuovo nunzio si fece notare all’interno della Conferenza episcopale.

2. Quando i vescovi presentarono il documento “El Renacer de Chile”, il 17 dicembre 1982, segnalando profeticamente tutto ciò che scuoteva il Paese in epoca di piena repressione da parte della dittatura - la crisi economica, sociale, istituzionale e morale - dalla nunziatura giunsero lamentele per il modo in cui il capitolo sulla crisi morale denunciava le violazioni alla dignità umana, la pena dell’esilio, gli ingiusti maltrattamenti ai detenuti, lo sfrenato liberalismo economico, la speculazione al posto dell’onesto lavoro, il lusso accanto alla miseria e la perdita di valori.

3. Quando, in conseguenza della pratica sistematica della tortura e di fronte all’immolazione di un operaio per protesta contro l’arresto dei propri figli a Concepción, sorse il Movimento contro la tortura Sebastián Acevedo, dalla nunziatura giunsero innumerevoli proteste e rilievi nei confronti delle religiose e dei preti che partecipavano a queste azioni nonviolente a favore della vita e contro la cultura della morte.

4. Durante la sua lunga permanenza come nunzio, Sodano portò avanti il compito di cambiare il volto della Conferenza episcopale. Insieme a Jorge Medina, fece sì che venissero nominati vescovi poco impegnati nella causa dei diritti umani. Vennero scelti in questi anni, in maggioranza, preti conservatori che non erano in prima linea nella lotta contro la dittatura e a favore di un rapido ritorno alla democrazia.

5. C’era preoccupazione tra i vescovi e i vicari per i rapporti periodici che venivano inviati dalla nunziatura in Vaticano, in cui si dava conto del profilo, delle attività e degli scritti del cosiddetto “settore progressista” della Chiesa. Al riguardo, è nota l’intromissione di Sodano ogni volta che la Conferenza episcopale si riuniva in assemblea plenaria.

6. Angelo Sodano, durante tutta la sua missione in Cile, diede priorità, a livello ecclesiale, ai contatti e alle attività con importanti militanti dell’Opus Dei e dei Legionari di Cristo, tra altri movimenti emergenti nella Chiesa. Rivelava in questo modo non solo le sue simpatie, ma anche la sua chiara linea ideologica che dopo, come segretario di Stato, avrebbe usato con energia contro religiosi, vescovi, intellettuali e teologi della Liberazione. È stata questa la sua costante nell’esercizio del potere.

7. Sodano fu l’autore del massimo sgarbo che si può fare a un arcivescovo sul punto di dimettersi per raggiunti limiti d’età: non considerare la sua opinione per la successione. È quanto fece Sodano imponendo il successore del card. Raúl Silva Henríquez. Lo stesso arcivescovo Fresno disse in varie occasioni che egli non aveva chiesto né voluto essere il nuovo arcivescovo di Santiago. E oggi tutti sappiamo della manovra operata attraverso una lettera a Roma di cui fu vittima il rispettato arcivescovo José Manuel Santos.

8. Durante la visita di Giovanni Paolo II nel nostro Paese, la nunziatura cercò in ogni momento di alleggerire diversi aspetti del programma ufficiale in modo che Pinochet non si sentisse in difficoltà. Di più: Sodano viene indicato come colui che operò perché il papa apparisse insieme al dittatore al balcone de La Moneda. Questa azione strategica si consumò mesi prima del plebiscito. Non vi fu una preghiera per quanti erano stati assassinati allo Stadio nazionale, né una condanna della dottrina della “sicurezza nazionale” e nemmeno una parola sulla persecuzione sofferta dalla Chiesa durante i 17 anni della dittatura militare.

9. Come segretario di Stato, Sodano giocò un ruolo fondamentale nel far prevalere le “ragioni umanitarie” affinché Pinochet tornasse da Londra, consolidando in questo modo l’impunità e beffando la comunità internazionale. Lo stesso arcivescovo di Londra, il card. Hume, si sentì ingannato dalle manovre di Roma quando vide Pinochet che entrava in aereo sulla sedia a rotelle e atterrava a Santiago allegro, agitando il bastone. Un’azione di impunità inaccettabile.

10. Un’altra dimostrazione dell’amicizia profonda tra Sodano e Pinochet è data dalla lettera ufficiale che dal Vaticano il segretario di Stato inviò, a nome del papa, in occasione delle nozze d’oro della coppia Pinochet-Hiriart. Il tono della lettera era estremamente affettuoso, al punto da definire la coppia “esemplare”. Dopo i processi giudiziari e il caso Riggs (la banca in cui Pinochet teneva 28 conti segreti, ndt), penserà lo stesso sua Eminenza?

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti” (Mt 23,29).

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