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DON VITALIANO DELLA SALA: CHE CORTESIA DEVE MAI RICAMBIARE IL CARD. SODANO?

Tratto da: Adista Documenti n° 74 del 27/10/2007

29706. AVELLINO-ADISTA. È vero che gli appelli in difesa dei diritti umani sono giusti in linea di principio, ma "di tutti gli uomini, non solo di quei potenti che si dichiarano ‘cattolicissimi' e che hanno in dispregio la vita umana degli ‘altri'". In una lettera aperta al card. Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano, don Vitaliano Della Sala, parroco a Sant'Angelo della Scala, condanna l'interessamento diplomatico della Santa Sede per Pinochet, un gesto che farebbe pensare che Sodano, all'epoca nunzio in Cile, "abbia quasi da ricambiare qualche cortesia al vecchio dittatore". Di seguito il testo integrale della lettera. Signor Cardinale,in questi giorni i mass media hanno divulgato la notizia che il Vaticano ha perorato presso la Camera dei Lord d'Inghilterra la causa di Pinochet, invitando il Regno Unito a non concedere l'estradizione in Spagna dell'ex dittatore cileno. Richiesta avanzata sulla base di motivazioni umanitarie e in considerazione della salvaguardia della stabilità politica e civile del Cile. Gli appelli umanitari e ogni tentativo praticato per evitare fratture e spaccature nella vita civile sono sempre giusti in linea di principio. A volte, però, non sono altrettanto opportuni e finiscono per apparire come prese di posizione che fanno pericolosamente inclinare dalla parte sbagliata la bilancia della giustizia e della verità. Non si può dimenticare che in Cile la democratizzazione del Paese che ha fatto seguito agli anni bui della dittatura è avvenuta senza passare per l'accertamento inequivoco delle responsabilità  e senza che fossero saldati i conti con la giustizia. Né ci sono garanzie che, se Pinochet facesse ritorno in Cile, lì verrebbe sottoposto a un giusto processo. Va ancora aggiunto che né la Gran Bretagna né la Spagna sono regimi antidemocratici che non offrono garanzie di imparzialità giuridica e trattamento umano dei processati. Perché dunque spezzare una lancia a favore di un ex dittatore, quando un gesto del genere non può che apparire di parte? Mi viene da pensare che Lei, Nunzio apostolico in Cile mentre Pinochet sterminava senza alcun riguardo "umanitario" oppositori del regime e non solo, abbia quasi da ricambiare qualche cortesia al vecchio dittatore. Non ricordo che mi sia mai giunta all'orecchio alcuna Sua perorazione presso Pinochet, in quei frangenti vergognosamente noti della dittatura, in favore delle persone rinchiuse nello stadio di Santiago, dimenticate nelle camere di tortura o fatte sparire per sempre.Il documento del papa per la giornata della Pace di que-st'anno inizia dicendo che non c'è pace vera senza il rispetto dei diritti umani. Di tutti gli uomini, Reverendissima Eminenza, non solo di quei potenti che si dichiarano "cattolicissimi" e hanno in dispregio la vita umana degli "altri". E, allora, o i documenti e i pronunciamenti dei vescovi e del papa sono chiacchiere, o la Curia romana non è in sintonia con il pontefice, o l'interessa-mento vaticano per Pinochet è un errore diplomatico che richiede le Sue dimissioni. Sono un parroco di un minuscolo paese di montagna e so che come ogni cristiano non conto nulla; però, ogni sera, la recita del Magnificat mi ricorda che Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.In comunione e con filiale franchezzadon Vitaliano Della Sala(da Adista n. 17/99)

 

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