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ITALIA SEMPRE PIÙ ALLINEATA AGLI STATES: VICENZA E NAPOLI OSPITANO IL COMANDO USA PER L’AFRICA

Tratto da: Adista Notizie n° 91 del 20/12/2008

34757. ROMA-ADISTA. Assicura che non si tratta di truppe da combattimento, quanto meno non assegnate su base permanente. Ciononostante, la decisione del Ministero degli Esteri di ospitare Africom - il comando militare statunitense per l’Africa (v. Adista nn 72/07 e 66/08) - presso le basi di Napoli e Vicenza non è passata inosservata. Una decisione totalmente unilaterale, che non ha visto alcuna consultazione parlamentare, e che il ministro degli esteri Franco Frattini ha annunciato ai primi di dicembre durante una conferenza stampa alla presenza dell’ambasciatore statunitense Ronald Spogli. “Si tratta di strutture che operano nel quadro della Nato”, ha affermato Frattini, ma in realtà l’Africom, operativo dall’ottobre di quest’anno, è stato istituito nel 2007 dall’amministrazione Bush senza consultare gli alleati atlantici e risulta essere una struttura gestita interamente dal Pentagono. Poco credibili risultano anche le affermazioni del ministro circa il “grande supporto” che i Paesi africani avrebbero dato all’iniziativa: finora infatti Bush non è riuscito a convincere nessun Paese africano ad ospitare le basi e il quartier generale è rimasto a Stoccarda, in Germania. Con la decisione presa dal Ministero degli Esteri italiano, il comando statunitense si avvicina al Continente nero, mentre l’Italia si allinea sempre più alla politica di Washington.

Nel corso della conferenza stampa l’ambasciatore Spogli ha invece sottolineato gli obiettivi “ufficiali” di Africom: prevenzione dei conflitti, promozione della crescita economica, controllo dei flussi migratori e prevenzione del terrorismo, anche se molti, dietro la creazione del comando, vedono il crescente peso sul mercato del petrolio africano e l’interesse americano per le risorse naturali del continente. “Gli statunitensi - scrive in un comunicato stampa il presidio permanente No Dal Molin - non vogliono far diventare Vicenza un dormitorio o un centro fitness per i propri soldati” “bensì il proprio avamposto per controllare militarmente territori strategici e ricchi di risorse. Pronti, se necessario, a scatenare nuove guerre”. Inoltre, scrive Luciano Bertozzi su Nigrizia (dicembre 2008), questa decisione “rischia di creare problemi nei rapporti politici ed economici fra il nostro Paese e quelli africani, proprio mentre l’Italia ha ridotto al lumicino i fondi della cooperazione allo sviluppo ed è fra gli ultimi contribuenti alle spese per realizzare gli Obiettivi del Millennio”. “Il messaggio del governo Berlusconi - continua Bertozzi - è quello di ribadire che la sicurezza è data dalla militarizzazione, e non dal garantire dignità umana alle persone”. (ingrid colanicchia)

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