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"SPETTACOLI DA BASSO IMPERO": LA DENUNCIA DI "CITTÀ DELL’UOMO" SULL’ASSUEFAZIONE DEGLI ITALIANI

Tratto da: Adista Documenti n° 77 del 11/07/2009

DOC-2161. MILANO-ADISTA. “Quando consideriamo le recenti vicende nelle quali è stato direttamente chiamato in causa il nostro presidente del Consiglio (sentenza di condanna in primo grado per corruzione dell’avvocato Mills, caso delle cosiddette veline, ragazza napoletana, feste in residenze di sua proprietà), ci persuadiamo che è il tempo non del silenzio, ma della parola decisa e inequivoca”. Sceglie il libro del Qoélet - c’è “un tempo per tacere e un tempo per parlare” - il Consiglio direttivo dell’associazione lazzatiana “Città dell’uomo” per “levare alta la voce della denuncia” e per di-re “che non possiamo e non vogliamo rassegnarci a deprimenti spettacoli da basso impero” come quelli delle ultime settimane con protagonista il premier Silvio Berlusconi.

“In tempi di debole senso del ‘bene comune’, ai nostri governanti e amministratori abbiamo imparato (purtroppo!) a non chiedere molto, ma almeno un livello minimo di decenza etica e istituzionale la pretendiamo”, si legge nella nota di “Città dell’uomo”, che si aggiunge alle recenti prese di posizioni di Famiglia Cristiana (v. Adista n. 73/09) e Mosaico di Pace (v. numero blu allegato). “Fra i punti qualificanti di un comportamento corretto degli uomini delle istituzioni in regime democratico vi è l’obbligo di dire la verità ai cittadini”, puntualmente disatteso dal presidente del Consiglio, che ha cosi depotenziato “la legittimità, morale innanzitutto, di ricoprire l’alto incarico”. Non si tratta - conclude il testo, che di seguito pubblichiamo integralmente - di “una semplice vicenda di gossip. Sono in gioco, invece, questioni serie, che riguardano il ruolo e le responsabilità istituzionale, politica e (perché no?) anche educativa di una così alta carica dello Stato. Di conseguenza, è in gioco la qualità stessa della democrazia nel nostro Paese”. (l. k.)

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