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Caritas Senegal: sviluppo integrale per aiutare i giovani a non partire

Caritas Senegal: sviluppo integrale per aiutare i giovani a non partire

DAKAR-ADISTA. Il problema delle giovani generazioni senza speranza, costrette ad emigrare in cerca di un futuro migliore, è stato al centro della 54.ma assemblea plenaria della Caritas Senegal, che si è tenuta il 13 e 14 gennaio nella città di Thiès, capoluogo dell’omonima regione. Ne ha dato notizia ieri l’agenzia Fides.

Sono molte le minacce per i numerosi giovani che decidono di abbandonare il Paese: la tratta degli esseri umani, le rotte dei migranti piene di insidie, le violenze e le schiavitù, per non parlare poi dei pericoli del viaggio nel Mediterraneo. Per chi resta, però, le cose non vanno tanto meglio, a cominciare dal lavoro che non c’è. E così, sempre più senegalesi, e sempre più giovani, decidono di tentare la via dell’emigrazione. Queste le preoccupazioni che interpellano la Chiesa cattolica locale, la cui aspirazione è quella di aiutare i giovani a trovare ragioni valide per non partire.

Ad oggi il Senegal è lo Stato dell’Africa Occidentale da cui emigrano più persone in assoluto e le rimesse dei migranti costituiscono una delle principali fonti di ricchezza del Paese.

L’assemblea plenaria di Caritas Senegal ha lanciato alcune proposte, così elencate da Fides: «Includere lo sviluppo del volontariato in una dinamica di animazione del rafforzamento delle competenze e della valorizzazione del suo contributo; rafforzare la solidarietà all'interno della rete e mobilitare le comunità all'interno della Chiesa per una risposta adeguata alle emergenze e alle sfide dello sviluppo integrale; Istituire un fondo di emergenza di Caritas Senegal con risorse mobilitate a livello delle diocesi per consentire alla rete di disporre di un meccanismo di risposta rapida ai disastri; Individuare e investire nuove azioni nel campo dell'idraulica rurale in un processo di riforma che affidi il settore privato la gestione e la manutenzione delle infrastrutture garantendo l'approvvigionamento di acqua potabile alle popolazioni; capitalizzare le esperienze rilevanti di integrazione dei giovani, sulla base di partnership governative locali, sistema di formazione, organizzazioni della società civile, partner tecnici e finanziari e settore privato».

* Nella foto alcune ragazze a Dakar, Senegal

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