
Il gesuita Berríos: non basta sostituire il card. Ezzati, è la Chiesa che deve cambiare
SANTIAGO DEL CILE-ADISTA. Niente celebrazione del Te Deum da parte del card. Ricardo Ezzati? Ci mancherebbe pure!, è l’opinione del sacerdote gesuita Felipe Berríos. «Non solo non è pastore di nessuno, ma ha perso l’autorità», ha dichiarato al quotidiano Cooperativa il 6 agosto. Per un vescovo, ha specificato, «una cosa è ricoprire un incarico, un’altra è avere autorità di pastore», e luinon ce l’ha più, «mantiene solo il titolo», per questo «sarebbe bene che lo cambiassero il prima possibile», che papa Francesco accettasse anche le sue dimissioni. E non solo le sue, ma quelle di tutti (si riferisce a quelle presentate in blocco a Roma: il papa ne ha accettate finora cinque).
Ma qui si pongono due problemi, secondo il gesuita: «Uno, non hanno chi mettere al loro posto; due, è lo stile della Chiesa che bisogna cambiare». «Finché ci saranno preti in talare che bisogna chiamare padre o vescovi monsignore – ha argomentato –, finché continueremo a pensare che i laici sono lì per servirci, escludendo la donna dalla Chiesa, tutto continuerà come sempre». Insomma, «non basta cambiare lui [Ezzati] se manteniamo tutta la struttura, è quella che deve cambiare».
Sulla figura di vescovo che possa sostituire il card. Ezzati interviene drastico e sintetico Juan Carlos Cruz, una delle vittime del sacerdote abusatore seriale Fernando Karadima. «Credo – afferma – che nessuno dei vescovi attualmente presenti nella Conferenza episcopale debba diventare arcivescovo di Santiago». Hanno «tutti» qualcosa che ne compromette la credibilità: «Sarebbe una vergogna».
Foto di Javmoraga tratta da Wikipedia immagine originale e licenza
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