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Scuola, necessario consenso dei genitori per attività extra curriculari. La reazione a (s)proposito degli ultrà cattolici

Scuola, necessario consenso dei genitori per attività extra curriculari. La reazione a (s)proposito degli ultrà cattolici

ROMA-ADISTA. Il Miur ha inviato alle scuole una nota relativa alla scadenza triennale del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Su tale documento, la Pubblica Istruzione fornisce una serie di direttive affinché le famiglie siano adeguatamente informate sull’offerta formativa degli istituti (prima dell’iscrizione dei figli) nonché concordi sulle attività extra curriculari offerte dagli istituti stessi. «In caso di non accettazione -recita la nota del Miur- gli studenti possono astenersi dalla frequenza». La notizia è questa.

Non che ci siano grandissime novità rispetto agli anni precedenti (il Miur, per sua ovvia natura funzionale, è solito fornire indicazioni, scadenze e orientamenti sulla presentazione dei piani formativi delle scuole), ma questa nota, per qualche ragione che agli osservatori risulta ancora ignota, è stata accolta con un boato di gioia, pugni levati e slogan trionfanti dagli arcinoti cattolici difensori della famiglia tradizionale. «Diceva Ghandi: Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci». Esordisce così, infatti, la nota diffusa dalle associazioni Pro Vita e Generazione Famiglia, con tanto di titoli celebrativi di una vittoria dal retrogusto di strumentalizzazione politica: «abbiamo vinto, stop gender nelle scuole», si legge in epigrafe. Le due associazioni promotrice del Family day, nonostante la totale assenza all’interno della nota di qualsivoglia riferimento alla questione gender, devono aver presunto che la necessità di un consenso delle famiglie (o degli studenti maggiorenni) a frequentare le varie attività extra curriculari proposte dagli istituti formativi, si riferisse anche all’educazione sull'appartenenza a uno dei due sessi dal punto di vista culturale e non biologico. Una questione che rappresenta, secondo Pro Vita e Generazione Famiglia, una battaglia sulla quale «le famiglie non devono e non possono cedere nemmeno di un millimetro», ma che, relativamente al testo citato, appare confinata in una dimensione più deduttiva che fattuale.  

 

* Foto di Lalupa tratta da Wikimedia Commons. Immagine originale e licenza

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