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"Barbarin condannato, ora tocca a Ladaria": le vittime degli abusi vogliono il prefetto della CDF sul banco degli imputati

CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Il faccia a faccia di mezz’ora (il 18 marzo) fra papa Francesco e il card. Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, è terminato con un risultato che ha sorpreso tutti: Bergoglio ha rifiutato di accettare le dimissioni che il cardinale gli stava presentando. Lo ha rivelato, uscendo dall’udienza col pontefice, lo stesso cardinale, condannato, il 7 marzo, in primo grado a sei mesi di reclusione con la condizionale per aver coperto gli aubsi del sacerdote Bernard Preynat su bambini di 8, 10 anni . «Mi ha detto – ha riferito Barbarin a proposito del colloquio – che non spetta a me prendere questa decisione, Roma non deve intervenire in questo genere di cose». Il cardinale, presunto innocente, anche secondo il papa, fino a sentenza definitiva, ha presentato appello, ma intanto si è ritirato dall’incarico attivo.

La notizia ha ftto andare su tutte le furie François Devaux, co-fondatore e presidente dell'associazione La Parole Liberée che riunisce le vittime di Preynat: Francesco è «un traditore, un Giuda», ha detto parlando con i giornalisti. «Questa è ipocrisia, clericalismo», «l'abuso è intrinseco a questa istituzione» e «il Papa ha la piena responsabilità di tutto questo».

Devaux intanto ha chiesto al procuratore di Parigi di adoperarsi per la revoca dell’immunità, rivendicata dal Vaticano, al cardinale spagnolo Luis Ladaria Ferrer, dal 2008 segretario e dal 2017 prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF). Questi era stato convocato a comparire nel processo contro Barbarin, perché l’arcivescovo di Lione – secondo quanto da egli stesso affermato –, nelle more del caso Preynat, si era rivolto proprio a Ladaria per sapere come affrontare la questione, e Ladaria gli aveva detto che era necessario a tutti i costi «evitare lo scandalo pubblico» al momento di licenziare il prete. Insomma acqua in bocca.

Ora il procuratore di Parigi ha girato la domanda di revoca dell’immunità per Ladaria al nunzio apostolico a Parigi, quel mons. Luigi Ventura sul cui capo peraltro pendono – e si vanno moltiplicando con il passare dei giorni – accuse e denunce di molestie sessuali.

*Cattedrale Saint Jean di Lione. Foto di Bautsch, tratta da Wikipedia, immagine originale e licenza

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