Nessun articolo nel carrello

Alla frontiera greca l’Europa ha negato se stessa

Alla frontiera greca l’Europa ha negato se stessa

Tratto da: Adista Notizie n° 11 del 21/03/2020

Carne da macello. Letteralmente schiacciati sui confini tra Grecia e Turchia, i profughi siriani in fuga da un massacro senza fine, a Idlib in particolare, sono la pedina di un gioco feroce quanto complesso che ha in palio il controllo di un’ampia zona nevralgica del Medio Oriente. Di «uso di esseri umani come armi non convenzionali di una guerra tra potenze» ha parlato Nello Scavo, inviato sul campo da Avvenire.

Una tragedia con diversi attori, tra i quali il presidente turco Erdogan, che sembra oggi alzare il tiro giocando su più fronti: da un lato contenere il tentativo del presidente siriano Assad di riprendere il controllo di tutto il Paese. Dall’altro mantenere sempre pragmaticamente aperta, nonostante vari momenti di crisi, anche militare, una connessione con la Russia di Putin (è del 5 marzo un summit al Cremlino). E infine ricattare pesantemente l’Europa per ottenere ancora più finanziamenti e, soprattutto, riconoscimento sul piano politico.

Come una bomba annunciata, con una mossa di inaudita spregiudicatezza, il dittatore turco ha aperto la frontiera con la Grecia, lasciando che decine di migliaia di persone in pochi giorni si riversassero sui confini. Qui i migranti hanno incontrato un’inaudita violenza. Le cifre ufficiali parlano di più di 44mila respingimenti. Uno Stato Ue ha di colpo sospeso perfino il diritto a richiedere asilo a persone private di tutto da una guerra devastante. E lo ha fatto con brutali attacchi fisici, dai lacrimogeni, ai bastoni, alle armi, creando campi detentivi extragiudiziali segreti dove “non si sa che succede” e lasciando mano libera ai neonazisti di Alba Dorata. Questi, coadiuvati da altri arrivati da Germania, Austria, Ungheria, Italia, per quella che è stata definita “la notte dei cristalli greca”, hanno apertamente collaborato con la polizia, alla quale consegnavano le vittime della loro caccia all’uomo e dei “posti di blocco” con cui hanno di fatto preso possesso del territorio, intorno al confine come a Lesbo e nell’isola vicino Chios, dove anche i volontari sono stati minacciati. Situazione che permane.

«Non si può restare inerti davanti alla cancellazione della civiltà giuridica dell’Europa. Le politiche di esternalizzazione delle frontiere attuate dagli Stati Ue finiscono per produrre crimini contro l’umanità», ha dichiarato l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi). Forse, semplicemente, alla frontiera greca l’Europa ha negato se stessa. «La situazione che viviamo qui ogni giorno – rimarca il responsabile di MSF – non è molto diversa da quella di una zona di guerra. Una guerra fatta alla dignità, ai diritti umani e alla resilienza di chi fugge per cercare sicurezza. In Europa, un continente teoricamente sicuro, si è scelto deliberatamente, cinicamente, di voltare lo sguardo altrove».

Gli scandalosi ringraziamenti della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen (con elargizione di fondi) alla Grecia definita “Scudo d’Europa” hanno trovato riscontro nella risposta del suo portavoce Eric Mamer a giornalisti allibiti che avevano chiesto se si può sparare ai profughi: «La Commissione non può commentare e giudicare una situazione eccezionale. Tutto – ha spiegato – dipende dalle circostanze». Dipende dalle circostanze. L’eliminazione fisica è una scelta possibile. Come nel Mediterraneo orientale, del resto. In Grecia, in questo marzo 2020 in cui tutto è oscurato dall’epidemia del Coronavirus, si è chiuso il cerchio. Come ha detto p. Zanotelli, «il continente del diritto è naufragato».   insegnante, saggista e giornalista, direttora del Centro Interconfessionale per la Pace (Cipax) 

Cristina Mattiello è insegnante, saggista e giornalista, direttora del Centro Interconfessionale per la Pace (Cipax)

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.