Il papa all'Assemblea Generale dell'ONU: un discorso sullo stato del mondo
Il 25 settembre, papa Francesco ha inviato un lungo videomessaggio all'Assemblea generale del'ONU, riunita in questi giorni per lo più in modo virtuale a causa della pandemia. Tanti gli argomenti sviluppati: dalla corsa agli armamenti ai migranti senza diritti, dallo smantellamento della logica della deterrenza nucleare alla protezione della famiglia, dal ripensamento dei sistemi economici e finanziari alla condanna dell’aborto come "servizio essenziale" umanitario, dalla necessità di creare lavoro alla disumana “cultura dello scarto”, dalla persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo alla garanzia che l’accesso ai vaccini sia per tutti, soprattutto per i più poveri, dalla chiusura dei paradisi fiscali al condono del debito dei Paesi poveri, soprattutto in questo periodo di pandemia, che richiede il massimo sforzo da parte degli Stati per farvi fronte.
Su quest’ultimo argomento, ha sollecitato l’organismo internazionale con queste parole: «Il nostro mondo in conflitto – ha detto – ha bisogno che l'Onu diventi un laboratorio per la pace sempre più efficace, il che richiede che i membri del Consiglio di Sicurezza, soprattutto quelli Permanenti, agiscano con maggiore unità e determinazione. A tale proposito, la recente adozione del cessate il fuoco globale durante la crisi attuale, è una misura molto nobile, che richiede la buona volontà di tutti per la sua applicazione costante».
Il testo integrale del lungo videomessaggio è messo a disposizione dal Corriere della Sera a questo link.
*Bandiere delle Nazioni Unite. Foto di Joshua Woroniecki, tratta da Pixabay.com, immagine originale e licenza
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