
La campagna contro la guerra del Movimento Nonviolento
Il Movimento Nonviolento, aderente alla Rete Italiana Pace e Disarmo, coordina una campagna a sostegno dell’obiezione di coscienza e contro la presa delle armi in caso dell’entrata dell’Italia in guerra.
Nelle ultime settimane, infatti, si è assistito ad una crescente, quanto preoccupante, chiamata al riarmo: basti ricordare, il 16 marzo scorso, l’approvazione alla Camera, con 391 voti favorevoli, di un ordine del giorno legato al “Decreto Ucraina” che prevede l’aumento progressivo della spesa per la Difesa fino al raggiungimento dell’obiettivo del 2% del Pil entro il 2024; non solo, ma anche l’invio da parte dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano di una circolare di preallarme per il personale militare, invitato a considerarsi «pronto all’impiego».
Il Movimento propone, allora, di firmare una dichiarazione che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, allo Stato Maggiore dell’Esercito, con l’intento di inviare ai capi di Stato un messaggio chiaro da parte della popolazione: «Non contate su di me se volete coinvolgervi nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza».
L'iniziativa - rivolta a tutti i cittadini in età di leva dai 18 ai 45 anni ed anche ai ragazzi e alle ragazze che hanno già svolto il servizio civile sostitutivo, nazionale o universale - apre la possibilità di dichiararsi obiettori alla guerra, poiché tutti i conflitti «hanno lo stesso volto di morte, in Ucraina come in Afghanistan, nello Yemen come in Siria» e, infatti, «per fermare la guerra bisogna non farla», «per cessare il fuoco bisogna non sparare».
Per leggere il testo integrale della dichiarazione e aderire alla campagna del Movimento Nonviolento visitare il seguente link.
Foto presa da Unsplash di Humphrey Muleba, immagine originale e licenza
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