Spazio a laici e laiche e a organismi di controllo: le notivà della nuova "Costituzione" vaticana
«Chiamato ad esercitare in forza del munus petrino poteri sovrani anche sullo Stato della Città del Vaticano, che il Trattato lateranense ha posto come strumento per assicurare alla Santa Sede l'assoluta e visibile indipendenza e per garantirle la sovranità anche nel campo internazionale, ho ritenuto necessario emanare una nuova Legge Fondamentale per rispondere alle necessità dei nostri giorni». Così inizia la nuova Costituzione vaticana (“Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano”) a firma di papa Francesco, resa nota oggi dal Dicastero della Comunicazione.
Il nuovo testo sostituisce quello del 26 novembre 2000 di Giovanni Paolo II che, a sua volta, riscriveva la prima costituzione del moderno Stato pontificio, quella emanata il 7 giugno 1929 da Pio XI. E in effetti ci sono delle novità. Quella che maggiorente salta agli occhi è che la Pontificia Commissione che esercita funzione legislativa, non sarà più formata solo da cardinali, ma sarà aperta anche a laiche e laici. Cosa, non detta espressamente nel testo di oggi, perché l’art. 8 afferma “solamente”: «La Pontificia Commissione è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio». Ma è il Dicastero per la Comunicazione che nel presentarla afferma che la Commissione «sarà aperta anche a laiche e laici».
Le novità sono sottolineate, in una intervista a Radio Vaticana-Vatican News, dal professor Vincenzo Buonomo, docente di diritto internazionale e rettore della Pontificia Università Lateranense.
«Una lettura della Legge – afferma il professore - ci porta subito ad individuare che c’è stato un cambiamento della terminologia. Si usa la parola “poteri” riferendola soltanto al Sommo Pontefice. Diversamente gli altri organi dello Stato esercitano “funzioni”: funzione legislativa, esecutiva e giudiziaria. Credo che questa sia una prima novità che la Legge introduce. Comparandola con quella che è attualmente vigente, la Commissione non è più solo commissione cardinalizia ma accanto ai cardinali possono esserci altri membri nominati dal Papa: quindi potrà farvi parte ogni componente del popolo di Dio, nei diversi status e genere».
«Alla Commissione – seguita Buonomo introducendo le altre novità – viene attribuito in modo esclusivo il compito di interpretare autenticamente le leggi dello Stato. Una terza novità è il fatto che la Commissione è assistita dai consiglieri dello Stato che però adesso vanno a costituire un apposito Collegio, quindi un organo collegiale che è presieduto dal consigliere generale dello Stato. Questa è una novità. Riguardo alla funzione del presidente del Governatorato, non è più soltanto esecutiva ma è anche una funzione di controllo ed è poi il ponte tra la Pontificia Commissione e il Governatorato, quindi è il collegamento diretto per le questioni che sono maggiormente rilevanti e importanti per la vita dello Stato: il presidente è il collegamento diretto con il Santo Padre».
Inoltre, nella Legge fondamentale c’è ora una precisa regolamentazione del bilancio preventivo e consuntivo del Vaticano. Ne spiega il senso e la necessità il professore intervistato: «La strada indicata da Papa Francesco – argomenta – è molto semplice ma è una strada che richiede condivisione. Lui parla di chiarimento, di trasparenza, di correttezza nell’attività economica. Quindi, adesso, la nuova Legge prevede un bilancio dello Stato che non è più soltanto il bilancio che veniva annualmente presentato dal Governatorato ma una legge che è legata ai criteri di contabilità internazionale e di programmazione. Infatti, si parla nella Legge di una programmazione triennale del bilancio preventivo dello Stato. E credo che sia un passo avanti proprio in ragione di una razionalizzazione dell’uso delle risorse e delle funzioni che le stesse devono avere in termini sia di allocazione che in termini poi di utilizzo. Allo stesso tempo si introduce un meccanismo interno allo Stato che ha il compito di fare il cosiddetto controllo e la verifica contabile che poi si andrà ad armonizzare con altre forme di controllo che esistono nel contesto della realtà della Santa Sede».
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