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Chiesa battista: un'alleanza di pace per il 2024

Chiesa battista: un'alleanza di pace per il 2024

ROMA-ADISTA. L’Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI) lancia l’iniziativa "Un’alleanza di pace" per il 2024. Il Comitato Esecutivo UCEBI, in adempimento di una specifica mozione assembleare approvata lo scorso anno, ha designato un gruppo di Ambasciatori e Ambasciatrici di pace. Questo gruppo ha redatto il documento “Un’alleanza di pace” con l’obiettivo di impegnarsi in prima persona per la pace. L’invito è a sottoscrivere il testo che, sintetizzato in punti, esorta: “Ad essere frecce di pace scoccate dal Divino Arciere. A smontare l'ideologia del militarismo, del nazionalismo esasperato, e dello sviluppo degli armamenti. Ad essere come un ponte sospeso, gettato con audacia sul baratro della storia, per incontrare il nostro nemico e cercare con pazienza la via dell'accordo e del compromesso. Ad essere una Meghilla [in ebraico: rotolo] di pace, un rotolo fatto di lettere e parole, una lettera di pace. Ad essere un tappeto costituito da una fitta trama e ordito, particolarmente a tutela dell'infanzia. A destinare le nostre risorse e le nostre energie per la causa della pace”.

In una lettera di accompagnamento, il Presidente UCEBI Giovanni Arcidiacono scrive: “Il mondo, come lo conosciamo, è di fronte a una soglia critica. Le minacce di guerre regionali, il pericolo di conflitti nucleari e l'uso bellico dell'intelligenza artificiale sono solo alcune delle sfide che dobbiamo affrontare. In questo contesto, il nostro ecosistema stesso è minacciato da pratiche economiche insostenibili e dall'inquinamento che mettono a rischio la vita sulla Terra. Il 2023 è stato l’anniversario della nascita di Italo Calvino che, ne ‘Le città invisibili’, ci ricorda che l'inferno dei viventi è già tra noi, un inferno che costruiamo ogni giorno nel nostro stare insieme. Ci offre due vie: una, più facile, è accettare passivamente l'inferno; l'altra, più difficile, richiede impegno e apprendimento costanti. Dunque queste considerazioni non devono condurci alla disperazione, ma piuttosto guidarci a comprendere che vi è un’altra strada: ‘È la strada di cercare e riconoscere ciò che, in mezzo all'inferno, non è inferno, preservarlo e dargli spazio’. […] Anche oggi, come ai tempi di Cristo, la Palestina è teatro di guerra. ‘L’eterno ritorno della guerra mi fa sentire prigioniera di una trappola mentale senza uscita, spettatrice impotente, in pena per Israele ma anche per tutti i palestinesi innocenti, entrambi intrappolati nella catena delle violenze e dei rancori. E non ho soluzioni. E non ho più parole. Ho solo pensieri tristi. Provo angoscia per gli ostaggi e per le loro famiglie. Provo pietà per tutti i bambini, che sono sacri senza distinzione di nazionalità o di fede, che soffrono e muoiono. Che pagano perché altri non hanno saputo trovare le vie della pace’. Le parole della Senatrice Liliana Segre ci conducono a riflettere sull'eterno ritorno della guerra e l'angoscia che essa genera. La sua testimonianza ci spinge a cercare soluzioni, a superare la trappola delle violenze e dei rancori” conclude Arcidiacono, ribadendo l’impegno del Comitato Esecutivo di destinare “risorse materiali e immateriali per promuovere la pace, sostenendo le iniziative che ci auguriamo scaturiranno da questo appello degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici di Pace”.

L’Ambasciata per la pace è composta Massimo Aprile, Gabriele Arosio, Donatina Cipriano, Maria Elena Lacquaniti ed Eric Luzzetti.

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