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Da Tripoli a Roma

Da Tripoli a Roma

ROMA-ADISTA. Refugees in Libya, insieme alla sua alleanza, organizza un evento di due giorni di dibattiti e formazione, con l’obiettivo di immaginare e costruire nuove vie d'ingresso legali dalla Libia in Italia e di ampliare quelle esistenti. Parteciperanno figure istituzionali di Roma Capitale, della Chiesa Cattolica ed Evangelica, delle Organizzazioni Internazionali, dell'Università, del Sindacato, del Lavoro, delle ONG di mare e di terra, di avvocati, giornalisti e membri delle reti di movimenti sociali delle città accoglienti

«Siamo molto orgogliosi - dichiara David Yambio, portavoce di Refugees in Libya - che l’alleanza a sostegno del nostro movimento si stia allargando, ma non basta. Più di 200 difensori dei diritti umani sono ancora bloccati in Libia, dove ogni giorno rischiano di venire catturati e deportati nei lager, dove ogni giorno migliaia di persone sono vittime di violenze, stupri, torture e uccisioni. Perciò, in questi due giorni faremo sentire la nostra voce per chiedere che vengano immediatamente evacuati dalla Libia verso un Paese sicuro”.

Venerdì 31 Maggio, l’evento sarà inaugurato da una breve conferenza stampa (09:30) alla Pontificia Università Gregoriana dove saranno presentate le rivendicazioni di Refugees in Libya e la campagna Human Rights Defenders con la presenza degli attivisti di Refugees in Libya, la sua alleanza e le istituzioni locali e religiose. Nella prima Tavola Rotonda (10:30), le realtà attive nelle fasi di evacuazione e accoglienza, previste dai corridoi umanitari inaugurati dalla Comunità di S. Egidio, percorreranno insieme lo stato dell’arte al fine di migliorare il processo attuale e di aprire a nuove prospettive per vie d’ingresso sicure. La seconda Tavola Rotonda (14:30) si pone l’obiettivo di immaginare nuove forme di arrivo in Italia combinando le necessità del Lavoro con il ruolo dell'Università nel creare nuovi quadri legali.

Sabato 1 Giugno, i tre Laboratori Pratici di autoformazione saranno incentrati sui temi della criminalizzazione, della comunicazione attivista e sull’esternalizzazione delle frontiere.

L’evento vedrà anche la presenza della mostra artistica mobile ad opera di Alliance with Refugees in Libya che raccoglie immagini e testimonianze delle vittime dei campi di detenzione in Libia.

Per consultare il programma: https://www.refugeesinlibya.org/call-to-rome

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