
La barca a vela Safira di Mediterranea è ripartita dal porto di Lampedusa. "È urgente tornare in mare"
LAMPEDUSA-ADISTA. La barca a vela Safira di Mediterranea Saving Humans è ripartita alle 16:30 di oggi dal porto di Lampedusa per proseguire la sua missione di monitoraggio Sar, dopo aver sbarcato nella notte tra domenica e ieri 28 persone soccorse in mare a circa 35 miglia a sud ovest dell’isola.
«La situazione che abbiamo trovato nel Mediterraneo negli ultimi tre giorni - dichiara il capomissione a bordo Denny Castiglione - dimostra la necessità e l’urgenza di tornare subito a operare con Safira: non appena infatti si apre una finestra di buone condizioni meteo, chi può cerca di fuggire dall’ondata di violenze che sta colpendo le persone migranti in Libia e Tunisia, tentando la traversata verso la Sicilia con imbarcazioni di fortuna. Tra sabato e domenica abbiamo contato una trentina di casi con centinaia di persone in pericolo di vita».
«È grave - aggiunge Laura Marmorale, presidente di Mediterranea - che proprio di fronte a questa situazione il governo italiano continui a mandare le navi civili di soccorso a sbarcare in porti lontani come è accaduto ad Aita Mari, Humanity 1 e Life Support. Proprio quando la presenza di un assetto in più può fare la differenza tra la vita e la morte in mare. Questa politica cinica e vessatoria deve finire. È anche per questa ragione che continuiamo a essere in mare».
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