Nessun articolo nel carrello

Addio a Francesco, il papa che voleva riformare la Chiesa

Addio a Francesco, il papa che voleva riformare la Chiesa

CITTA' DEL VATICANO-ADISTA. Con la morte di papa Francesco, oggi, lunedì 21 aprile, dopo aver salutato il giorno di Pasqua la folla con la benedizione urbi et orbi, si conclude un pontificato segnato dalla volontà di compiere riforme che rendessero la Chiesa più evangelica, meno centralizzata e più vicina alle periferie. Non tutto è stato concluso e alcune riforme non sono state intraprese, lasciando il posto a misure frammentarie. Che cosa accadrà ora?  Quanto di ciò che Francesco ha cambiato resterà, quanto sarà continuato o rischia di essere ribaltato dal prossimo pontefice?

Raccogliamo sul sito di Adista i numerosi comunicati diffusi in queste ore nel mondo cattolico.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.