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CHIESA USA E ABUSI SESSUALI: IL VATICANO CHIAMATO ALLA SBARRA

Tratto da: Adista Notizie n° 85 del 06/12/2008

34732. CINCINNATI-ADISTA. Il Vaticano andrà per la prima volta alla sbarra per gli abusi sessuali perpetrati da membri del clero statunitense nei confronti di minori: la Corte d’Appello Federale di Cincinnati (Kentucky) ha infatti detto sì ad un processo - intentato da tre uomini che hanno subìto abusi in passato - che potrebbe vedere il Vaticano per la prima volta ritenuto responsabile di negligenza nella gestione dei casi di abuso sessuale. Questa svolta è stata salutata come un grande passo avanti da parte delle vittime; gli inquirenti, infatti, hanno rilevato diversi casi in cui la Chiesa avrebbe evitato di denunciare i responsabili e avrebbe coperto i crimini per proteggerli.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal (25/11), l’avvocato della Santa Sede, Jeffrey S. Lena, ha detto di non essere “attualmente orientato” a chiedere alla Corte Suprema degli Stati Uniti una revisione della decisione; resta tuttavia da vedere se il Vaticano, riconosciuto come Stato sovrano dal governo Usa, dichiarerà la sua immunità rispetto alla procedura civile statunitense. “Ciò che la corte federale ha permesso di fare – spiega William F. McMurry, avvocato di Louisville, Kentucky, che difende le tre vittime – è di procedere contro il Vaticano per la condotta dei vescovi statunitensi, a motivo della mancata denuncia dell’abuso sessuale”. Per questo motivo, sta cercando di ottenere per l’azione in corso lo status di class-action. I tre uomini aveva già presentato denuncia contro il Vaticano nel 2004, anno in cui era poi stato negoziato un accordo extragiudiziale per 25,7 milioni di dollari.

Il fatto riveste una enorme importanza, poiché è la prima volta che una Corte d’Appello Federale riconosce la responsabilità del Vaticano in base al Foreign Sovereign Immunities Act, una legge del 1976 che stabilisce le condizioni in cui un Paese straniero o persone che agiscono per suo conto possono essere perseguiti legalmente: “Se qualcuno infrange questa barriera di immunità, ciò apre le porte ad altre denunce contro la Chiesa cattolica”, ha commentato sul Wall Street Journal Jonathan Levy, avvocato di Washington che rappresenta alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento in un processo contro numerose parti, compresa la Banca del Vaticano. In quel caso, però, il Vaticano l’ha spuntata ed è riuscito a farsi riconoscere l’immunità. Ora, tra i punti in discussione più determinanti ma anche complessi vi sarà la decisione se i vescovi Usa siano da considerarsi dipendenti del Vaticano e se abbiano agito per conto della Santa Sede. Mentre si aggirerebbero intorno ai 3 miliardi di dollari i risarcimenti alle vittime pagati dalla Chiesa in accordi per lo più extragiudiziali, un rapporto del John Jay College of Criminal Justice di New York computa in più di 10.600 le persone che hanno accusato 4.392 sacerdoti di abusi sessuali commessi tra il 1950 e il 2002. (ludovica eugenio)

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