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IL VESCOVO DI PARMA INCONTRA I GAY DELLA SUA CITTÀ. LO RACCONTA IL SETTIMANALE DIOCESANO

Tratto da: Adista Notizie n° 64 del 31/07/2010

35728. PARMA‑ADISTA. Un vescovo che incontra un gruppo di gay credenti e il settimanale diocesano che dà ampio risalto all’evento fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile. Ma che qualcosa si stia muovendo nel rapporto tra gerarchia cattolica e gruppi omosessuali lo hanno già dimostrato diversi episodi recenti: dall’avvio, a Cremona, di un gruppo diocesano per la pastorale con le persone omosessuali alla pubblicazione da parte della diocesi di Torino di un volumetto su “Fede e omosessualità”; dall’ospitalità concessa dai padri somaschi di Albano Laziale, nel marzo scorso, al I Forum Italiano dei Cristiani Omosessuali, fino all’organizzazione, in molte chiese italiane, di veglie di preghiera, in occasione della IV giornata mondiale contro l’omofobia. E anche se non in tutte le diocesi l’approccio pastorale al tema dell’omosessualità è il medesimo ‑ basti ricordare le parole di alcuni vescovi emeriti, (v. Adista n. 14/10) o, più recentemente, il divieto del vicariato di Roma ai parroci della città di ospitare le iniziative del gruppo “Nuova Proposta”‑, la linea del dialogo sembra ormai decisamente farsi strada.
È potuto così succedere che il gruppo di cristiani omosessuali di Parma, “Arco” (che riunisce, dal 1998, credenti e non credenti, con la presenza anche di due missionarie saveriane che animano la preghiera, sebbene il gruppo si autogestisca sia nella scelta dei brani che dei sussidi per la meditazione biblica) ricevesse, nelle scorse settimane, la visita del vescovo della città, mons. Enrico Solmi. Una visita di una certa importanza, specie se si considera che il 26 maggio scorso, a conclusione dell’ultima Assemblea Generale della Cei, mons. Solmi è stato eletto responsabile della Commissione episcopale per la Famiglia e la Vita, al posto del vescovo di Aosta mons. Giuseppe Anfossi. Probabile quindi che, proprio in seguito al suo nuovo incarico, Solmi abbia inteso dare risonanza alla sua visita al gruppo “Arco” per segnalare una volontà di apertura non solo da parte della Curia di Parma, ma della stessa Conferenza episcopale. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che, il 2 luglio scorso, il settimanale diocesano Vita Nuova abbia dedicato un’intera pagina al resoconto dell’incontro, commentandone l’esito. Mons. Solmi, ha scritto il diocesano, “ha incontrato il gruppo di Parma nel loro appuntamento di maggio. Si è inserito nella loro preghiera: un’ora abbondante sulla Parola di Dio”. “Un segno non solo della sensibilità personale di mons. Solmi” ma, soprattutto, “un richiamo chiaro a non discriminare nessuno (e Dio sa quanto c’è bisogno di questo richiamo ai nostri giorni)”. Un modo per riaffermare “con autorevolezza inequivocabile, che nessuno è escluso dalla comunione ecclesiale per la sua appartenenza a determinate categorie sociali”. Un atteggiamento “inclusivo”, quello del vescovo Solmi, che per Vita Nuova è sempre stato “esplicito” anche da parte del magistero ecclesiastico, “fin dal documento del 1975 Persona Humana”, e dal “Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2357”. Se quindi, prosegue il diocesano, l’incontro tra un vescovo ed un gruppo gay suscitasse “qualche perplessità in alcuni lettori”, basterebbe citare “il testo magisteriale della Congregazione per la Dottrina della Fede, emesso nel 1986 col titolo La cura pastorale delle persone omosessuali”, in cui si afferma che la Chiesa “rifiuta di considerare la persona puramente come un ‘eterosessuale’ o un ‘omosessuale’ e sottolinea che ognuno ha la stessa identità personale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna’”. Ed è “molto positivo ‑ chiosa Vita Nuova ‑ che con la sua visita il vescovo Enrico lo abbia ribadito per la nostra diocesi. È un incoraggiamento per chi si trova a vivere questa condizione esistenziale e un richiamo alla comunità, affinché eserciti nei loro confronti l’accoglienza della fraternità. Il nuovo incarico affidatogli dalla Cei forse lo porterà ad interessarsi più direttamente di questo problema a livello nazionale”.
Sul numero successivo, datato 9 luglio, Vita Nuova ha replicato: altra pagina dedicata all’incontro dei gay col vescovo, questa volta commentato, in termini estremamente positivi, attraverso le parole di una lettrice.
Già nel recente passato mons. Solmi aveva manifestato una certa apertura nei confronti del mondo gay. In un incontro del febbraio 2009 con gli studenti di un istituto superiore, il “Toschi”, tra i numerosi temi “sensibili” su cui accettò di confrontarsi con i giovani (castità, contraccezione, matrimonio, politica), il vescovo toccò anche la questione dell’omosessualità. “Non mi sento di affermare - disse in quell’occasione - che il progetto di Dio è di avere omosessuali, ma dico che quella persona è una grande ricchezza, che ama e avrà certamente un buon rapporto con Dio. Ognuno ha il diritto di vivere pienamente la sua esistenza, col proprio concetto di amore e nell’accettazione di altrui ideali”. (valerio gigante)

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