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A Ceriale, rinfresco in parrocchia dopo il rito civile tra due gay

A Ceriale, rinfresco in parrocchia dopo il rito civile tra due gay

Tratto da: Adista Notizie n° 37 del 29/10/2016

38723 ROMA-ADISTA. Da qualche settimana (v. Adista Notizie nn. 31 e 32/16) ci capita di monitorare come anche le comunità ecclesiali e i preti cattolici stiano “accogliendo” in modo positivo la nuova legge sulle unioni civili. Un nuovo episodio che testimonia di questo nuovo clima culturale ed ecclesiale che sta percorrendo la Chiesa e la società italiana si è recentemente verificato a Ceriale (Savona), dove il 7 ottobre scorso Fernando Trivino e Salvatore Lombardo si sono presentati davanti al sindaco del loro piccolo Comune, Ennio Fazio, per pronunciare il loro “sì”. Già il fatto in sé, in questa piccola realtà della provincia ligure, ha destato qualche polemica. Perché il sindaco è esponente di una lista civica di centrodestra, come di centrodestra è la maggioranza politica che lo sostiene. Più di qualcuno, tra consiglieri ed assessori, ha storto la bocca. «Faccio il mio dovere di sindaco e non entro nelle questioni riguardanti la vita privata dei cittadini» aveva però tagliato corto il primo cittadino. Ma ad innescare le polemiche, più che la cerimonia in sé (che a termini di legge avrebbe comunque dovuto celebrare un funzionario incaricato dal sindaco, anche se il primo cittadino si fosse rifiutato di presenziare) è stato il fatto che per festeggiare con un rinfresco la loro unione assieme a parenti e amici Fernando e Salvatore abbiano chiesto, ottenendolo, una sala che appartiene alla parrocchia del paese. I due, entrambi negozianti, entrambi assai conosciuti e benvoluti a Ceriale, giacca bianca su camicia scura e fiore all'occhiello, si sono così presentati con tutti gli invitati dopo la cerimonia nella sala parrocchiale dell’oratorio Sant’Eugenio. E il parroco, don Antonio Cozzi, classe 1946, originario di Cerro Maggiore (Milano), prete dal 1971, li ha ospitati senza problemi: «Non mi stupisco che questo episodio accada in una diocesi già coinvolta in passato in numerosi scandali [il riferimento è ai tanti casi di pedofilia tra il clero e malversazioni che hanno flagellato la Chiesa di Savona negli ultimi anni, ndr]. Sono basito che questa unione venga festeggiata in un locale di proprietà della parrocchia con il suo benestare. A me risulta che la Chiesa si sia schierata contro le unioni di coppie dello stesso sesso e concedere la sala per brindare a questo evento è come appoggiare platealmente questo matrimonio», ha tuonato il vicesindaco Eugenio Manieri

Don Antonio Cozzi da parte sua ha pienamente rivendicato la scelta fatta: «Il mio compito è tendere la mano a tutti, senza giudicare le scelte personali dei parrocchiani», ha detto il parroco. Qualche timore, dopo la levata di scudi di Manieri, l’avevano invece avuto i due novelli “sposi”: «Temevamo che Maineri potesse far saltare tutto, invece i parrocchiani ci sono stati vicini e abbiamo festeggiato senza problemi. È stato un momento bellissimo e partecipato». Insomma, se alcuni esponenti del centrodestra locale pensavano che parrocchiani e cittadini di Ceriale sarebbero insorti contro l’unione gay sostenuta dal parroco, sono stati decisamente delusi. Segno evidente di un “senso comune” che su questi temi, fuori ma anche dentro la Chiesa cattolica, sta decisamente cambiando. Alla fine infatti è stato lo stesso Manieri a doversi “giustificare” per la sua intemerata: «Da ragazzo militavo nel Fronte della Gioventù, sono abituato da sempre ad andare controcorrente, sono sicuro che in paese in molti la pensano come me, anche se ora non parlano per convenienza». 

* Immagine di ___GDM___!, tratta dal sito Wikimedia Commons. Licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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